GIOIA SANNITICA. Sagra degli antichi sapori: gran finale stasera per la rinomata kermesse enogastronomica.

gioia sannitica sagraUn menù ricco che anche quest’anno ha visto l’inserimento di nuovi piatti come le pantacce ai ceci, pasta tipica del posto, e le crepes ai funghi porcini, la parmigiana di melanzane ed il caciocavallo impiccato del Matese.

di Enzo Perretta

Gran finale stasera per la Sagra degli Antichi Sapori, la rinomata kermesse enogastronomica giunta alla 20esima edizione. Una settimana vissuta all’insegna del gusto quella che terminerà questa sera grazie all’impegno dei tanti soci e volontari della Pro Loco Gioiese, presieduta da Tiziana Mennone, che ha saputo mettere insieme tanti ingredienti per l’annuale vetrina dei prodotti tipici matesini, tra nuove pietanze del territorio, aziende casearie che hanno concorso con i loro prodotti e la passione delle decine tra uomini e donne che hanno contribuito a rendere grande un evento di respiro regionale, capace di animare il lungo week-end di Ferragosto nel Matese e di deliziare i palati più esigenti di migliaia di visitatori, riversatisi nella comunità al confine con il vicino Sannio per gustare le pietanze locali preparate dalle massaie rigorosamente secondo ricette e usanze di un tempo. Una lunga tradizione gastronomica locale che la rassegna gioiese mette in vetrina ogni anno, nella caratteristica e rinnovata piazza Giovanni Paolo II, retrostante la Casa Comunale, offrendo così ai tanti partecipanti che da anni affollano l’evento ed i turisti che accorrono dai centri maggiori tanto di Terra di Lavoro quanto del Sannio e dell’intera Campania, il piacere di assaggiare le pietanze di un tempo preparate dalle donne gioiesi così come hanno insegnato loro le rispettive madri e nonne. Un menù ricco che anche quest’anno ha visto l’inserimento di nuovi piatti come le pantacce ai ceci, pasta tipica del posto, e le crepes ai funghi porcini, la parmigiana di melanzane ed il caciocavallo impiccato del Matese, il tutto condito dall’ottimo olio delle colline gioiesi e innaffiato dai vini locali, tra cui falangina, piedirosso, coda di volpe e pallagrello, e birra artigianale.

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