In Francia, per il pil eccessivo, niente procedura d’infrazione della Commissione europea. Il Mezzogiorno è penalizzato.

La decisione del governo italiano di non rispettare le linee guida della Commissione europea potrebbe aprire la strada alla procedura per i disavanzi eccessivi che potrebbe avere effetti devastanti sulla nostra economia.

di Giuseppe Pace

In Francia, per lo stesso reato per il PIL eccessivo, la procedura non è stata imposta, in Italia sì. Non sembra che il procedere dell’Unione Europea sia equo nel trattare i suoi membri. Per l’Italia, la Commissione europea decide di avviare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. Ma qual è il rischio dell’Italia? La Commissione europea ha richiesto di attivare il violazione del diritto comunitario nei confronti dell’Italia per violazione della regola del debito. L’Italia rischia molto, ma non a breve termine. La Commissione europea ha espresso il suo punto di vista sulla legge di bilancio italiano con un rifiuto che sembrava quasi scontato. Sanzioni per violazione della regola il debito è grave: rischia una multa fino a 9 miliardi, congelare i fondi riforme strutturali per stimolare la crescita economica e l’occupazione e lo stato delle cose prestiti dalla Banca europea per gli investimenti. Tuttavia, l’attivazione della procedura la violazione contro l’Italia dovrebbe avvenire non prima del 22 gennaio, con effetti pratici dalla primavera del 2019. Vediamo quale sia la procedura di infrazione per il disavanzo eccessivo e cosa conseguenze potrebbero avere sull’economia del paese. La procedura per violare gli obblighi eccessivi è una misura giudiziaria volta a sanzionare gli Stati membri dell’UE che vi violano gli obblighi del diritto comunitario in materia di accertamento del deficit. Quando la Commissione europea stabilisce che un paese non ha adempiuto ai suoi obblighi concordati, invia un parere motivato e richiede di adottare misure per conformarsi agli obblighi comunitari. Questo è successo contro l’Italia: infatti, il 23 ottobre, la Commissione europea ha respinto la legge italiana di Bilancio e ha dato tre settimane per il governo del conte di presentare un documento di pianificazione annuale in conformità con gli standard europei. Tuttavia, l’Italia non ha accettato i rimproveri; quindi la Commissione europea ha chiesto l’apertura della procedura d’infrazione disavanzo eccessivo e violazione della regola del debito. Questa procedura è governata da Articolo 126 del trattato che istituisce la Comunità europea che tutti i paesi dell’UE devono essere soddisfare due requisiti: il deficit di bilancio non dovrebbe superare il 3% del prodotto interno lordo (PIL); il debito pubblico non deve superare il 60% del PIL. Le sanzioni previste dalle procedure di violazione sono: multa (fino a un massimo dello 0,5% del PIL), calcolato in base all’importanza di questo politiche e gli effetti dell’infrazione sugli interessi dell’UE; congelare i fondi strutturali, cioè, ač dei prestiti concessi dall’Unione europea agli Stati membri per effettuare investimenti si rivolge alla crescita economica e all’occupazione del paese; alla fine dei crediti di Banca europea per gli investimenti, nonché la cessazione dei prestiti della Banca europea per gli investimenti, de è uscire anche dal programma di acquisto di obbligazioni della BCE. Cosa potrebbe essere? il rischio per l’Italia? La decisione del governo italiano di non rispettare le linee guida della Commissione europea aprire la strada alla procedura per i disavanzi eccessivi che potrebbe avere effetti devastanti sulla nostra economia. Basti dire che l’Italia è il miglior paese a beneficiare i fondi strutturali necessari per lo sviluppo economico e la crescita dell’occupazione nel paese. Entro il 2020, l’Italia dovrebbe ricevere 73 miliardi di euro da cinque fondi strutturali: il Fondo. Agricoltura per lo sviluppo rurale, la coesione, lo sviluppo regionale, la pesca e il Fondo sociale. La perdita di questi fondi sarebbe una grave perdita che interesserebbe in particolare le regioni meridionali del nostro Paese. A questo proposito, ha anche aggiunto una multa fino a 9 miliardi di euro: in effetti, bene il massimo che l’Unione europea può colpire uno Stato membro è pari allo 0,5% del pil, quindi che nel nostro caso 9miliardi di euro.

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