Lavoro nero in provincia di Caserta. 16 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, scovati 59 lavoratori in nero su 78 controllati.
Nella nota del Comandante Mar. A. s. UPS. Nicola Saponara, si evince che la maggiore concentrazione di irregolarità è stata riscontrata nel settore tessile e calzaturiero. Provvedimenti di sospensione dell’attività e sanzioni amministrative per 400mila euro.
Nonostante il vertiginoso aumento delle sanzioni in materia di lavoro disposto dal Governo, non accenna – purtroppo – a diminuire il fenomeno del lavoro nero in provincia. La scorsa settimana, infatti, i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Caserta (NIL), unitamente a personale dell’Arma Territoriale e Ispettori della locale DTL, hanno adottato 16 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, scovando 59 lavoratori in nero, su 78 controllati. La maggiore concentrazione di irregolarità è stata riscontrata nel settore tessile e calzaturiero. A Marcianise in un capannone di 200 mq adibito alla produzione tessile, sono stati sorpresi al lavoro 19 dipendenti tutti “in nero”. Analoghi contesti a S. Arpino Orta di Atella, Casapesenna e Aversa. Sospese, anche, due attività gestite da cittadini cinesi, un centro benessere a Casagiove e una fabbrica di calzature a S. Felice a Cancello. A Cancello Arnone, invece, oltre all’applicazione della normativa in materia di lavoro irregolare, unitamente a militari del NAS è stata disposta la chiusura “ad horas” di 2 panifici per carenze igienico-sanitarie. Le attività nei cui confronti è stato adottato il provvedimento di sospensione, potranno riprendere la fase produttiva previa regolarizzazione a tempo indeterminato dei lavoratori irregolari ed al pagamento delle sanzioni previste dalla legge che ammontano a circa 400.000,00 euro.