MATESE. I prodotti dell’agricoltura legati all’area del Matese proposti all’Elenco Nazionale degli “agroalimentari tradizionali”.

Matese

La Regione Campania ha ufficializzato i prodotti dell’area matesina che, entro il 31 marzo 2014, saranno proposti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

I PAT sono stati pensati a livello nazionale per fornire una forma di ufficializzazione a quelle produzioni di nicchia che interessano aree molto limitate, presentano offerta stagionale e dispersa, non hanno caratteristiche tali da alimentare circuiti distributivi. Il valore di queste produzioni, è dato dall’utilizzo di metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni. Tale valore rischia però di andare perduoi; sono beni culturali a tutti gli effetti e base di quelle filiere agri-culturali che possono garantire una valorizzazione multifunzionale e autosostenibile dei territori ‘svantaggiati’ o ‘marginali’ (per usare orribili espressioni convenzionali). A parecchi PAT sono associate varietà di piante coltivate e tipi genetici animali autoctoni e a rischio di estinzione.
La Regione Campania, in questa prima fase, ha ufficializzato la disponibilità delle prime provvisorie schede relative ai prodotti dell’area matesina che, entro il 31 marzo 2014, saranno proposti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per l’inserimento nell’Elenco Nazionale dei PAT (Prodotti Agroalimentari tradizionali).

Contemporaneamente la Regione ha avviato un‘indagine che mira ad individuare le caratteristiche più importanti per i “candidati” di seguito elencati e, nell’ambito dello stesso progetto, vuole individuare l’esistenza di ulteriori eccellenze tipiche non presenti tra quelle indicate. Attualmente i prodotti allo studio per essere proposti al Ministero sono:
– castagna jonna di Civitella Licinio
– patata sotterrata di Calvaruso
– fagiolo di cera
– cardillo
– cavolo da minestra
– patata nera del Matese
– secena
– formaggio duro di latte di pecora, capra e vacca
– provolone del Matese
– pecorino di Pietraroja
– formaggio morbido del Matese
– salsiccia r’ ‘poc (guanciale)
– polenta stampata
– polenta alla cucchiaredda
– timo delle coste del Mutria
– pane di patate
– carrati.

I prodotti appartengono alla tradizione culinaria sì dei comuni di Terra di Lavoro ma anche dei paesini del Matese che appartengono alla provincia di Benevento come Cusano Mutri.
L’Assessorato Regionale all’Agricoltura fa sapere in una nota che “chiunque volesse inviare approfondimenti e materiale iconografico e bibliografico sui prodotti su elencati, oppure segnalare ulteriori prodotti che rispondano ai requisiti previsti dalla norma, potrà contattare l’ufficio via mail all’indirizzo: ferdinando.gandolfi@regione.campania.it”. Un’indagine che di certo troverà nuove eccellenze della nostra regione.

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  1. Febbraio 25, 18:11 Anonimo

    veramente una buonissima notizia

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