Nicola Cosentino aveva le chiavi per accedere alla Reggia di Caserta: faceva jogging nell’immenso parco che così utilizzava come quello del giardino di casa sua.

++ COSENTINO: CAMERA, NO AD ARRESTO, 309 VOTI CONTRARI ++

“Ora a Cosentino è proibito finanche fare jogging nel parco della Reggia – secondo il sen. D’Anna. In tal modo si ribadisce il teorema dell’accusa, secondo il quale l’ex sottosegretario è socialmente pericoloso e quindi degno di scontare la carcerazione per il semplice fatto che interagiva con amici ed uomini politici, ovvero si interessasse di politica”.

A consegnarglele era stato il Prefetto dell’epoca e Nicola Cosentino ne faceva buon uso, nel senso che utiilzzava l’immenso giardino del parco solo per fare jogging, da solo in tutta calma e lontano da occhi indiscreti. Si tratta delle chiavi di un ingresso laterale che fanno parte del materiale sequestrato all’ex sottosegretario all’economia dell’ultimo Governo Berlusconi, detenuto nell’ambito di una inchiesta della Dda di Napoli con l’accusa di estorsione e illecita concorrenza. Il Tribunale del Riesame ha da pochi giorni confermato la custodia in carcere per l’ex coordiantore regionale del Pdl. Come ha spiegato l’avv. Montone, le chiavi servivano ad accedere a locali della prefettura dove negli anni scorsi, secondo l’accusa, si sarebbe svolto un presunto incontro, alla presenza di Cosentino, organizzato allo scopo di intimidire un amministratore locale ritenuto scomodo che non voleva sottostare alle pressioni dell’esponente politico. Il legale ha sottolineato invece che quelle chiavi servivano ad aprire una porta laterale della Reggia ed erano state consegnate a Cosentino dall’allora prefetto per evitare che rimanesse rinchiuso all’interno dell’edificio quando si attardava a correre nel parco; inoltre le chiavi furono consegnate a Cosentino quando era già sottosegretario e quindi in un periodo successivo all’epoca del presunto incontro in prefettura. “Ora a Cosentino è proibito finanche fare jogging nel parco della Reggia. È proprio vero che, parafrasando Marx, la storia prima si manifesta come tragedia e poi come farsa”.  A prendere le sue difese il sen. Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà: “In tal modo si ribadisce il teorema dell’accusa, secondo il quale l’ex sottosegretario è socialmente pericoloso e quindi degno di scontare la carcerazione per il semplice fatto che interagiva con amici ed uomini politici, ovvero si interessasse di politica. Sembra che il ‘camorrista’ per antonomasia sia stato trovato in possesso dello statuto di Forza Campania, nota organizzazione criminale sorta da qualche tempo per organizzare il popolo di centrodestra e addirittura di una chiave che gli consentiva di praticare il suo sport preferito, lo jogging, nel parco Vanvitelliano della Reggia di Caserta”. “Da tutto questo si deduce che viene di fatto inibito a Cosentino non solo il diritto costituzionalmente garantito di potersi interessare di politica e quindi di telefonare ai propri amici, quanto di poter praticare lo jogging, attività, quest’ultima, che potrebbe consentirgli l’incontro, all’interno del parco della Reggia, con non meglio identificati e mai individuati componenti del crimine organizzato. Se questi sono i presupposti che possono determinare la carcerazione preventiva per un cittadino, ovvero che possa reiterare un’ipotesi di reato vecchia di 14 anni – conclude il senatore – significa che veramente c’è chi non vede più né la legge, né il buon senso”.

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