Paolisi. Minaccia, danneggiamento, furto ed estorsione, commessi in danno a due fratelli imprenditori.
Le attività svolte dai Militari e coordinate dal Pubblico Ministero – Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Nicoletta Gianmarino – hanno, infatti, consentito di acclarare la partecipazione, a vario titolo, degli imputati alla commissione di diversi atti vandalici.
Nelle primissime ore del mattino i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio hanno dato esecuzione a 4 provvedimenti cautelari di tipo interdittivo, emessi dal Tribunale Ordinario di Benevento – Ufficio Giudice per le Indagini Preliminari. Il G.I.P. Roberto Melone, infatti, ha imposto il Divieto di dimora nel comune di Paolisi in capo a D.F., 64enne imprenditore ed al figlio convivente, 28enne, nonché a P.A., 44enne, imprenditore, di Nocera Inferiore. Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, invece, per D.A., 33enne, altro figlio dell’imprenditore locale (D.F.). Per tutti, l’Autorità Giudiziaria, in pieno accoglimento delle risultanze probatorie, ha ritenuto sussistere fondati elementi in ordine alla responsabilità, in concorso, dei reati di minaccia, danneggiamento, furto ed estorsione, commessi in danno di due fratelli, imprenditori anch’essi, P.F., 41enne e P.R., 35enne, di Paolisi. Le attività svolte dai Militari e coordinate dal Pubblico Ministero – Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Nicoletta Gianmarino – hanno, infatti, consentito di acclarare la partecipazione, a vario titolo, degli imputati alla commissione di diversi atti vandalici (danneggiamenti e furti di materiale), avvenuti all’interno dell’opificio ex Olearia Vassallo (ubicato in Paolisi, lungo l’Appia, nelle adiacenze dell’hotel/ristorante Samnium di proprietà del citato D.F) – da tempo in liquidazione ed acquistato all’asta dalle vittime – con il chiaro scopo di impedire ai legittimi proprietari il godimento del bene e, successivamente, mediante reiterate minacce, con il fine ultimo di indurre i fratelli imprenditori alla vendita (agli stessi imputati) dell’immobile a condizioni estremamente svantaggiose. I fatti, sistematicamente svoltisi dal maggio 2013 al gennaio 2014, sono stati tutti oggetto di puntuali denunce ai Militari operanti che, in uno all’opera di sostegno morale delle vittime, hanno potuto sviluppare l’articolata e pervicace attività investigativa – peraltro corroborata da riscontri oggettivi – conclusasi con le odierne misure.