Pettoranello di Molise. Quando investire al Sud diventa allettante: il vice presidente del Genoa Calcio, Antonio Rosati, pronto ad acquisire il polo tessile Ittierre.
Antonio Rosati è a capo di un impero che fattura oltre 100 milioni di euro l’anno. Vice presidente del Genoa Calcio, sarebbe disposto a sborsare 7 milioni di euro, di cui 3,5 per l’acquisizione di una parte del magazzino. Il danaro fresco proveniente dal nord Italia consentirebbe la riassunzione immediata di 250 persone.
L’acquisizione del polo tessile di Pettoranello non sarebbe più un’utopia: sull’incricante investimento molisano si sarebbe infatti piombato il fiuto imprenditoriale di Antonio Rosati, a capo di un impero che fattura oltre 100 milioni di euro l’anno. Rosati, vice presidente del Genoa Calcio, sarebbe disposto a sborsare 7 milioni di euro, di cui 3,5 per l’acquisizione di una parte del magazzino; e non sono certo bruscolini. Il danaro fresco proveniente dal nord Italia consentirebbe la riassunzione immediata di 250 persone, cosa non di poco in un settore, e in un territorio (Pettoranello, piccolo centro di quasi 500 anime, e tutto il comprensorio), martoriato da anni dalla disoccupazione, giovanile soprattutto. In realtà sarebbero quattro le offerte pervenute per l’acquisto della Ittierre, azienda tessile di Pettoranello, e fatte pervenire alla cancelleria fallimentare del Tribunale di Isernia da Lucio Di Gaetano del CdA dell’azienda: quella di Ikf, del Gruppo Colella, della Compagnia Mercantile, società di distribuzione anch’essa del nord Itaila, di Novara in particolare, e quella appunto di Antonio Rosati. L’imprenditore ligure ha un passato anche in politica: alle ultime elezioni Regionali lombarde si è candidato a sostegno di Maroni senza però risultare eletto. Il Cda di Ittierre ha manifestato l’intenzione di puntare sull’offerta ultima arrivata, poichè ritenuta la migliore: “Sono pervenute quattro offerte tutte degne di attenzione e tutte interessanti. Esprimo profonda soddisfazione perché 3 mesi fa questa società veniva considerata fallita, anche dagli esperti. L’esistenza di queste proposte, invece, dimostra che la Ittierre vale. Le offerte che non si vincolavano all’acquisizione dell’azienda e non erano limitate alla sola opzione erano solo due: Ikf e l’ultima arrivata. Ciò significa che le altre (Colella e Compagnia Mercantile) prevedevano il fitto di ramo d’azienda ed entro 24 mesi potevano eventualmente esercitare l’opzione di acquisto; in alternativa, avrebbero potuto pure rinunciare. Mentre la Ikf e quella del gruppo settentrionale, attivo in diversi settori tra cui il tessile, si impegnano ad acquistare l’Ittierre sin dal primo giorno, solo spostando l’operazione nel tempo. La quarta offerta è superiore sia come base d’acquisto che per il numero di dipendenti che si intende riassorbire”. Già presidente della squadra del Varese, il 45enne Rosati, ligure di nascita ma milanese d’adozione per le sue attività, lavora nei settori della nautica, della logistica, dell’editoria, della meccanica e dei gioielli. Dall’anno 2012 è socio di maggioranza della maison Lorenzo Riva e questo spiega l’attenzione nei confronti di Ittierre.