PIEDIMONTE MATESE. Appalto rifiuti, condannata la ex ditta Termotetti: il cambio societario non serve, corretta la rescissione del contratto.
Nello scorso mese di ottobre, la dirigente del Comune di Piedimonte Renata Tecchia scopre che la medesima non è iscritta alla White list ed avvia le procedure per rescindere il contratto.
Il sindaco attuale di Piedimonte Matese, Luigi Di Lorenzo, aveva deciso nelle settimane scorse di pagare direttamente con fondi comunali i lavoratori dipendenti della ditta di raccolta e smaltimento rifiuti, ma al tempo stesso di rescindere il contratto con la medesima società. Il caso è arrivato in tribunale e l’appalto dei rifiuti a Piedimonte Matese, già sotto la lente della magistratura anni fa, ha avuto un ennesimo sviluppo, si da parte del Tar che del consiglio di Stato. La Termotetti di Gioia Sannitica era stata invischiata nell’inchiesta “Assopigliatutto” ed esclusa dalla White list della prefettura, ma la società di Imperadore (nella foto) era riuscita a mantenere l’appalto al comune matesino ricorrendo in via amministrativa al Tar. Non solo, ma era riuscita a cambiare gli assetti societari con la creazione di un nuovo soggetto giuridico, la Nova Ecology con sede a Napoli e con amministratore unico Alfredo Messore, già superdirigente al Comune di Caserta. Nello scorso mese di ottobre, la dirigente del Comune di Piedimonte Renata Tecchia scopre che la medesima non è iscritta alla White list ed avvia le procedure per rescindere il contratto. Ma contro tale provvedimento la ditta fa ricorso. A questo punto il primo cittadino di Piedimonte Matese si difende dal canto suo, dimostrando come il cambio societario e di sede non risolva i problemi legati all’intedittiva antimafia in quanto la proprietà è riconducibile sempre allo stesso nucleo familiare. Tesi accolta dal Tar che conferma la bontà della decisione del comune di rescindere il contratto, e confermata anche dal consiglio di Stato che si esprime in merito ad un ricorso del ministero degli Interni circa il cambio di sede.