PIEDIMONTE MATESE / CAPUA. Verso le Politiche del 4 marzo, ecco i candidati: dallo “scandalo” Boschi nel casertano alla Rossi al Nord, da Zinzi a Oliviero, De Girolamo, Carfagna, Esposito, Moronese, Sarro, Sgambato. Tutti i nomi…

La docente Sgambato, moglie del noto penalista Stellato, dovrebbe essere riconfermata, come l’ex primo cittadino di Piedimonte, Sarro. Grimaldi al Senato come Oliviero.

Non più il Mattarellum bensì il Rosatellum, ma il risultato cambia poco per i cittadini-elettori: poca possibilità di scelta dei propri rappresentanti in Parlamento. A differenza del Mattarellum, in cui c’erano due schede, è prevista una scheda unica nella quale il nome del candidato nel collegio uninominale (con questo criterio si sceglieranno un terzo, il 36%, dei deputati e senatori; il 64% è eletto col proporzionale) è affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono. Non è consentito il voto disgiunto: quindi si può votare una sola coalizione (centrodestra, centrosinistra o M5S). La soglia di sbarramento per poter concorrere all’attribuzione del seggio in Parlamento è stata fissata al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni a livello nazionale sia alla Camera che al Senato. sarà individuato un collegio uninominale ogni trecentomila abitanti per l’elezione alla Camera ed uno ogni milione di abitanti per quello che riguarda il Senato. Questo significa che, in Provincia di Caserta ci saranno tre collegi per la Camera e uno per il Senato. I collegi camerali coincideranno verosimilmente coi vecchi collegi senatoriali: il collegio di Caserta con Maddaloni, la Valle di Suéssola, Marcianise e la nazionale Appia sino a Casapulla, quello di Aversa con il capoluogo normanno e tutti i Comuni dell’agro aversano e, quello di Capua/Piedimonte Matese con S. Maria C.V., Teano e la zona costiera, compresa Sessa Aurunca. Il collegio senatoriale, invece, coincide con l’intera Provincia di Caserta. Ma nonostante si voti solo in primavera (forse il 4 marzo 2018) già cominciano a farsi avanti i cosiddetti “forestieri” per accaparrarsi le caselle disponibili in Terra di Lavoro, e questo a scapito ovviamente dei deputati casertani. Potrebbe essere il caso dell’ex ministro di Forza Italia, la sannita Nunzia Nunzia De Girolamo, che sceglierebbe uno dei collegi il casertano dati anche i non idilliaci rapporti col sindaco di Benevento, Clemente Mastella. Anche la napoletana Mara Carfagna, ex ministro, dovrebbe essere il capolista azzurro nei cinque collegi bloccati (col proporzioanle) della Campania per Forza Italia e, quindi, anche in quelli di Caserta. Toglieranno posto, ad esempio, alla senatrice di Piedimonte Matese, Maria Rosaria Rossi, eletta nel 2013 in Lazio, ma problemi, proprio per lei, non ce ne dovrebbero essere, con una candidatura certa in un listino proporzionale del centro Nord. Nel Pd, invece, chi potrebbe “scippare” il collegio ai casertani è il contestatissimo commissario provinciale Franco Mirabelli, ma anche, udite udite, Maria Elena Boschi, già Ministro ed attuale sottosegretario, che nulla ha a  che vedere col casertano ma che potrebbe guidare almeno uno dei due collegi bloccati. Per quanto riguarda gli uscenti, al Senato c’è la napoletana già giornalista Rosaria Capacchione, la sannicolese Lucia Esposito, la pentastellata Wilma Moronese e il neo presidente nazionale dei Biologi Vincenzo D’Anna che ha annunciato le sue dimissioni dopo le elezioni, sono tutti uscenti dello stesso collegio. Per la Camera, invece, l’uscente di Caserta, Giovanna Petrenga, potrebbe essere candidata nuovamente nel listino bloccato collegato alla coalizione di centrodestra. La docente di scuola superiore di S.Maria C.V., Camilla Sgambato, moglie del noto penalista Giuseppe Stellato, dovrebbe essere riconfermata, o nell’uninominale oppure nel listino bloccato, certa dunque della elezione, così come l’ex primo cittadino di Piedimonte Matese, l’avvocato amministrativista Carlo Sarro, anch’egli uscenti del collegio di Capua/Piedimonte. Il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Massimo Grimaldi, un tempo socialista doc, potrebbe correre per il Senato, così come l’altro deputato nostrano uscente, il consigliere regionale, e presidente della commissione Ambiente della Regione Campania, Gennaro Oliviero da Sessa Aurunca. Il collegio camerale di Aversa, uninominale o bloccato, potrebbe essere appannaggio di Fratelli d’Italia e di Gimmi Cangiano per il centro destra, così come il coordinatore provinciale degli azzurri Gianpiero Zinzi, consigliere regionale in carica, che con Forza Italia potrebbe correre tanto sul collegio di Aversa, che su quello di  Caserta ma direbbe la sua anche su quello Capua/Piedimonte Matese. Sul collegio di Caserta, la novità potrebbe essere rappresentata dalla forzista Lucrezia Cicia, attualmente responsabile regionale Pari Opportunità, seconda più votata in Forza Italia alle ultime regionali che, comunque, scatterebbe come consigliere regionale solo per il fatto che Gianpiero Zinzi diventi parlamentare. In corsa per un posto  anche il leader di “Campania Libera”, Luigi Bosco da Casapulla, competitivo nel suo collegio: Capua / Piedimonte Matese, quindi anche Casapulla e Casagiove. Nello stesso stesso collegio matesino potrebbe gettarsi nella mischia anche l’ex sindaco di Capua, Carmine Antropoli, oppure il prof. Gianni Cerchia, coordinatore provinciale di Mdp, a cui gaurdano di buon occhio anche il movimento di D’Alema e Bersani. E direbbe la sua pure il coordinatore provinciale di Centro democratico Pino Riccio, in attesa di capire gli assestamenti del suo leader nazionale, Bruno Tabacci. Con Alternativa popolare la novità potrebbe Giovanni Zannini,  consigliere regionale, dopo la brillante esperienza del suo movimento ” i Moderati” per l’elezione della Provincia di Caserta. Su Gianluigi Traettino, presidente di Confindustria, invece, molto si parla: vi è da capire la collocazione che avrà l’Udc dopo la rottura con Giuseppe De Mita, che ha ufficializzato la sua appartenenza col centrodestra. Sarà i leader nazionale Lorenzo Cesa a guidare il partito in regione Campania.

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