PIEDIMONTE MATESE / CASERTA. Sciopero generale della scuola, così Anastasia Goglia della Flc Cgil Caserta: “Il DDL non favorisce e non garantisce l’istruzione pubblica, ma riduce fortemente democrazia e libertà d’insegnamento”. Sulla scuola Renzi e il Governo sono in minoranza.

scuola insegnanti caserta

Molti gli insegnanti che dal matese hanno raggiunto la capitale per unirsi ai colleghi di tutt’Italia (nella foto, una comitiva degli insegnanti casertani).

La FLC CGIL di Caserta ha organizzato ben 7 pullman per permettere agli iscritti di partecipare alla manifestazione di Roma. Ma non solo a Roma i docenti casertani hanno sfilato. Insieme a tanti altri lavoratori essi hanno partecipato a varie iniziative provinciali. Qualche gruppo ha manifestato a cancelli chiusi davanti alla propria scuola. Le scuole di Caserta, quindi, oggi hanno chiuso quasi tutte, per lo sciopero proclamato in concerto da ben cinque sigle sindacali, unite dall’assurdità di un decreto, detto della “Buona Scuola”, che rischia di fare terra bruciata intorno a quel che di buono c’è ancora in un sistema, quello dell’istruzione, che va, si, rinnovato, ma non coi parametri del DDL proposto da Matteo Renzi. I lavoratori della scuola, docenti e personale Ata, con lo sciopero hanno voluto dire no allo scempio di una scuola stravolta da innovazioni che inneggiano al totalitarismo e se da un lato catapultano fuori dal sistema migliaia di precari, dall’altra pongono il Dirigente Scolastico in una condizione di decisionalità che in un territorio difficile può rivelarsi un’arma a doppio taglio. La testimonianza di solidarietà è stata, dunque, percettibile in tutta la provincia dove anche genitori e studenti hanno palesato il loro appoggio a coloro che hanno protestato, ovvero, la stragrande maggioranza. La segretaria della Flc Cgil Caserta, Anastasia Goglia, ha ribadito che la proposta del disegno di legge della buona scuola non favorisce e non garantisce l’istruzione pubblica, ma riduce fortemente la democrazia e la libertà di insegnamento. Il disegno, infatti, intende intervenire in materie contrattuali come il salario, l’orario, la mobilità, il periodo di prova dei neoassunti. Inaccettabili, inoltre, le deleghe in bianco che il Governo chiede al Parlamento, comprese le materie che oggi sono regolate dal contratto. Il Ddl, in effetti, concentra i poteri in mani al solo preside, accentuando fortemente le relazioni di dirigenza. Eclatanti sono i nuovi poteri che vengono affidati al dirigente, anche quelli in materia di organi collegiali, mentre è chiaro che la qualità della scuola non può essere gestita da una sola persona. La scuola ha bisogno di essere rinnovata ma da una progettualità condivisa e partecipativa di tutti i lavoratori del mondo scolastico. Grande assente nel Ddl è il personale Ata. Se si pensa poi alle assunzioni, viene fuori che il piano proposto non le garantisce per tutti e i più penalizzati sono i precari presenti nelle GaE. “È una proposta, quella del governo Renzi, – ha dichiarato Anastasia Goglia – che non assicura il superamento delle disuguaglianze culturali e territoriali, in modo particolare, nella nostra provincia, non si affronta il problema della dispersione Scolastica, dell’edilizia e della legalità”.

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