PIEDIMONTE MATESE. Comunità Montana, ecco la nuova governance: Imperadore (San Potito) presidente, giunta Martino (Piedimonte Matese), Zazzarino (Alife), Buccio (Ciorlano) e De Rosa (Prata Sannita).
“La montagna non è rappresentata in questa vicenda”: tuona il gruppo di opposizione che si costituisce sotto la bandiera del Pd con Mallardo capogruppo.
In un caldo pomeriggio di mezza estate si è tenuta, presso la sede della Comunità Montana del Matese in Via Sannitica a Piedimonte Matese, l’assemblea generale per procedere alle votazioni circa le tre mozioni di fiducia presentate nei giorni scorsi. La prima prevedeva Damiano De Rosa presidente, attuale sindaco di Prata Sannita, con aderenti i Comuni di Alife, San Gregorio Matese, Piedimonte Matese. La seconda, con Giuseppe Mallardo presidente, sindaco di San Gregorio Matese, con firmatari i Comuni di Alife, Sant’Angelo d’Alife, Raviscanina, Castello del Matese, Letino, Gioia Sannitica, Pratella, Fontegreca. La terza appunto, con Francesco Imperadore, primo cittadino di San Potito Sannitico, con firmatari i rappresentanti dei Comuni di Alife, Piedimonte Matese, Ailano, Gallo Matese, Prata Sannita, Ciorlano, Valle Agricola e Capriati al Volturno. Assessori saranno Mauro Martino, Luigi Zazzarino, Domenico Buccio e Damiano De Rosa. Chiesto ad inizio seduta un inversione dell’ordine del giorno e votazione in primis della terza mozione, che ottiene i nove voti necessari per avere la maggioranza, quindi l’amministrazione dell’ente. Voto contrario dei nove la maggioranza alle altre due mozioni: gli otto la minoranza si sono, invece, sempre astenuti. A presiedere la seduta è l’ex Presidente Domenico Scuncio, già sindaco di Prata Sannita, che ha passato in rassegna diverse problematiche, a cominciare dai pagamenti circa le “mensilità arretrate dei dipendenti Baif: quando siamo subentrai noi i mesi arretrati erano circa 28 più tre mensilità di cassa integrazione che la Regione doveva pagare, ora siamo a 15. Ciò che si dice sulla cattiva gestione degli uffici tecnici e della parte politica sono informazioni infondate”. Di fonti e gerarchia delle fonti ha parlato Imperadore ancora prima della elezione: “si sono prese somme vincolate per pagare mensilità arretrate perchè è di dignità che dobbiamo parlare ed al di sopra della quale non c’è nulla. Noi come parte amministrativa dobbiamo essere scrupolosi e cercare di andare in quella direzione. Ora fare una ricognizione creditoria”. Un attacco alla giunta regionale Caldoro la fa senza mezze misure il sindaco di Sant’Angelo d’Alife, Michele Caporaso, che “aveva tagliato fonti all’ente: per rispondere ad Imperadare voglio precisare che una giunta di centro destra creò in quegli anni disagi reali alla Comunità Montana. Noi qui rappresentiamo una forza politica, quella di centro sinistra, che si oppone fortemente ad una governance che si proietta al voto e che va a rappresentare un coacervo di partiti tutti di centro destra, con accordi dietro le quinte. In queste cose la politica c’entra eccome. Quindi il nostro sarà un no perchè quel tipo di politica ha fatto la storia di questo ente ed è stata negativa. L’esecutivo che si va a formare qualcuno non sa neppure l’estensione della Comunità Montana, qualcun’altro non sa neppure quanti Baif ha. L’esecutivo che si proietta rappresenta 30 Baif, il grosso sta nell’aula consiliare. Tutti tengono a cuore i Baif ma chi sente il calore dei propri concittadini ve ne sono ben pochi”. “Sempre massima disponibilità da parte dell’amministrazione uscente”, il pensiero del sindaco di Ailano, Vincenzo Lanzone, e di “spettacolo increscioso” ha parlato, invece, il primo cittadino di Raviscanina, Ermanno Masiello, con l’invito “ad un momento di riflessione ulteriore ed a soprassedere e non andare avanti in questo disegno: non va bene per la precarietà di questa maggioranza e per i problemi dell’ente”. Giuseppe Mallardo, fascia tricolore di San Gregorio Matese, ha invece sottolineato il fatto che “non dev’essere uno scudo il problema dei Baif. Si è visto quest’asse così forte ma tracciare una linea che parta da Gioia ed arriva a Letino, mentre per la parte alta non c’è rappresentanza. Imperadore non è un presidente di garanzia, in questo caso sei il presidente di una fazione politica. La montagna non è rappresentata in questa vicenda”. Ma “Campania Libera ha fatto qualcosa per il nostro territorio” (chiaro il riferimento a Luigi Bosco, consigliere regionale di Casapulla): l’affondo della fascia tricolore di Capriati al Volturno, Giovanni Prato. “Poi arriva Oliviero, che vuole fare padre e padrone: ma tiene tanti problemi nelle zone sue. Io non ho mai visto Oliviero qua: hanno solo pensato agli incarichi ed a farsi belli”. “Cerchiamo di avere un dialogo più che pretendere una rappresentanza” – l’appello, infine, della sindaca Delli Carpini di Gallo Matese.