PIEDIMONTE MATESE. Comunità Montana zona del Matese: nasce l’alleanza fra sindaci per una nuova governance.

Il  vecchio modo di fare politica, fatto di accordi su nomi e poltrone, piuttosto che su metodi, criticità e programmi, ha dovuto cedere il passo ad una politica costruttiva e ragionata, basata su criteri di scelta meritocratica della potenziale governance”.

«C’è una consistenza politica nuova ed orgogliosamente “indipendente”, una maggioranza possibile, capace di trainare anche altri sindaci interessati ad un serio progetto di rinnovamento dei futuri scenari politici locali». Con questa dichiarazione, pronunciata a margine del tavolo riunito ieri sera a Piedimonte Matese per affrontare i temi caldi della Comunità Montana, il sindaco di Prata Sannita Damiano De Rosa ha di fatto sancito la nuova alleanza fra primi cittadini dell’area e le rispettive comunità per imprimere la svolta attesa da anni nelle logiche di gestione della Comunità Montana del Matese. La cronaca dell’incontro ci dice che al termine della riunione, organizzata dal sindaco di Piedimonte Matese Luigi Di Lorenzo, una nuova maggioranza è pronta a guidare l’ente, chiamato prima di tutto a risolvere la problematica legata ai duecento baif senza stipendio da mesi. Sono stati infatti i rappresentanti dei comuni di Prata Sannita, Capriati a Volturno, Ciorlano, Ailano, Valle Agricola, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico e Gallo Matese, a gettare le basi ieri sera a Piedimonte «per un rovesciamento di quelle logiche che molto spesso hanno determinato nel passato l’assegnazione delle cariche all’interno del comprensorio». Nove comuni, dunque, che sono già maggioranza nell’ente montano e ai quali potrebbero aggiungersi Alife e Castello Matese, presenti al tavolo in veste di uditori, nonché altre amministrazioni limitrofe già invitate per un prossimo incontro, che si annuncia come ulteriore, decisivo tassello nel ribaltamento delle vecchie logiche lottizzatorie. A capitanare l’onda lunga del cambiamento è proprio il primo cittadino di Prata Sannita, il penalista Damiano De Rosa: «il vecchio modo di fare politica, fatto di accordi su nomi e poltrone, piuttosto che su metodi, criticità e programmi, ha dovuto cedere il passo ad una politica costruttiva e ragionata, basata su criteri di scelta meritocratica della potenziale governance, fatta nell’esclusivo interesse delle parti più coinvolte: dipendenti e territorio». «Il tavolo convocato a Piedimonte – gli fa eco Gianni Prato, sindaco di Capriati al Volturno è la prova che si può ancora scegliere di fare una politica a tutela esclusiva del territorio e soprattutto svincolata da logiche basate su imposizioni provenienti dall’alto».

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  1. Giugno 22, 14:29 Antonio Passarella

    È ora di cambiare certi modi obsoleti e macchinosi per la gestione di un Ente che è come tutti sanno è manipolato politicamente solo per le poltrone senza nulla fare al territorio, quale Ente sovraccomunale , dovrebbe essere al fianco dei residenti che vivono in zone montane, ma ahimè cervelloni politiche di negli anni hanno affondato tutto ciò a cui l’Ente età preposto, sarebbe ora di mettere in ordine poche cose ma di vitale interesse per il territorio montano.

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