PIEDIMONTE MATESE. Elezioni europee, arriva un Mussolini in paese e monta la polemica: botta e risposta elettori e coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia.

Sabato 11 maggio ore 18:30 in Piazza Annunziata si parlerà di elezioni europee con la Zappa, la Petella, Pagano e Cangiano.

“Certo, la parola cambiare accostata a uno che si chiama Caio Giulio Cesare...e Mussolini per di più… È una battuta, eh?  – scrive un lettore. Anche se, pur potendo legittimamente candidarsi, io credo che il partito, per ragioni di mera opportunità, avrebbe pure potuto chiedergli di farsi da parte. Soprattutto in questo periodo in cui spira un puzzolente vento di ritorno al fascismo, uno che si chiama Mussolini (per quanto rispettabile, per carità) ce lo potremmo evitare. Perché potete dire tutto quel che volete, ma viene candidato per il suo cognome, non per chissà quali abilità e competenze politiche riconosciute. O mi sbaglio? Ripeto, solo per opportunità. O almeno che un partito conservatore non usi la parola cambiare”. “Caio è ufficiale di Marina in congedo, manager di Finmeccanica nei settori: difesa, elettronica e aerospaziale per i paesi del Golfo – la pronta risposta della coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, Melania Zappa, candidata alle ultime elezioni comunali in città con “SiAmo Piedimonte” con Carlo Grillo candidato a sindaco. È Laureato in Scienze Navali e Marittime presso l’Università di Pisa e in Scienze Politiche presso l’Università di Trieste, parla correttamente 3 lingue. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e di apprezzarne competenze e capacità. E tu davvero credi che un cognome, di fronte ad un curriculum di tutto rispetto, debba divenire una forma di censura? Quando nasciamo non scegliamo né il nome né il cognome e dal tuo ragionamento è semplice capire quale sarebbe l’attività a cui invece io dovrei ambire (visto il mio cognome …) La tua reazione dimostra, inoltre, che non si tratta di una candidatura semplice… da queste parti preferiamo giudicare le persone per le proprie azioni e non scaricando su di loro quelle di altri. Tutti bravi a professare rispetto e tolleranza, poi nei fatti meglio la censura”.

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