PIEDIMONTE MATESE / GIOIA SANNITICA. Recovery fund al Sud e sviluppo con la galleria del Matese, che costa 220 mln di euro.

“Basta chiederlo a Luigi Cimino e a Lino Conzales… il viale della “Pioppiata”, bretelle di collegamento tra Criscia di Gioia.

di Giuseppe Pace (con tesi sulla Galleria del Matese al X Corso di perf. in Ing. del Territorio, Fac. d’Ingegneria dell’Università di Padova).

Sta per arrivare, senza precedenti storici, la grande massa di euro del recovery fund. Essa è disponibile per lo sviluppo del Mezzogiorno che richiama l’utilità della galleria di valico del Matese, antico e sempre attuale problema viario tra Molise e Campania. La Galleria di valico del Matese, costerebbe solo 20 mln in più del nuovo viadotto genovese da poco terminato. Ma in Campania nessuno parla della galleria matesina neanche durante le tante e consuete promesse della campagna elettorale in corso anche a Piedimonte Matese. Pure a Napoli, dove si rinnova l’amministrazione municipale, e alle scorse elezioni regionali, nessuno parla o ha parlato della strozzatura viaria del Matese. Nessuna delle parti politiche in competizione è interessata a risolvere problemi di isolamento geostorico ed economico delle valli interne del Titerno, Volturno e Biferno. Significa che il Matese non interessa a Napoli, sempre assopigliatutto in Campania? Non è la prima volta che si verifica. Basta chiederlo, ad esempio, a Luigi Cimino e a Lino Conzales di Piedimonte Matese, tra i tanti altri del Sannio Alifano, che scrissero entusiasti della galleria e delusi dei politici locali e napoletani. Nemmeno la propaganda efficientista attuale della Lega salviniana, promette di superare la strozzatura viaria tra Molise e Campania rappresentata dal colosso montuoso del Matese, lungo oltre 75 km e largo mediamente 20. Eppure la galleria viaria tra Guardiaregia-Cusano Mutri e Gioja S. costerebbe solo 225 milioni di euro, poco più del ponte genovese. A sentire me di galleria del Matese fu prima la Camera di Commercio I. A. e A. del Molise nel 1994, anno della mia tesi sul tema a conclusione del X Corso di Ingegneria del Territorio all’Università di Padova e nel 1999, promosso dalla Pro Loco Cusanese il Convegno a Cusano Mutri con pochi politici campani, tranne l’On. Nardone e alcuni della Coldiretti nonché il colto Direttore di “Sannio Oggi” Luca Colasanto che fece il moderatore di un dibattito pubblico con oltre 300 partecipanti. Qualche tempo dopo a scrivere e parlare di galleria del Matese, furono l’Avv. L. Cimino, il Presidente Europeo degli Interporti, parlando del futuro dei Regi Lagni nel basso Volturno, il piedimontese, Lino Conzales, su “Il Borgo”, media storico di Sepicciano, frazione popolosa di Piedimonte M., e pochi altri. Nessun politico in auge ne parla, né i sindaci e presidenti di comunità montane del Matese, eppure è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere i problemi di sviluppo territoriale. Ma cosa fanno gli Assessori regionali ai trasporti? Occupano, a Napoli, poltrone ben retribuite da onorevoli? Il popolo dice di si, e “vox populi vox Dei” (voce del popolo voce di Dio)! La Galleria di valico del Matese, da me esaminata prima del 1994 e riesaminata dopo, permetterebbe l’utilizzo di oltre 3.000 automobili e autotreni al giorno tra Guardiaregia e Gioja S. con bretelle di collegamento con il territorio anche di Piedimonte Matese lungo il viale della “Pioppiata”. La maggiore densità di mezzi di trasporto, di merci e persone, del Molise si trova al bivio di Guardiaregia-Vinchiaturo, a nord del Matese centrale. Là, a soli 2,5 km dall’imbocco della galleria del Matese, circa 30 mila automobili e camion transitano giornalmente in direzione beneventana, campobassana, isernina, foggiana e termolese. E’ il punto a più elevata densità di traffico molisana. Eppure i politici molisani, come quelli campani continuano a parlare di raddoppiare le superstrade dirette dal sud al nord e non est-ovest, spesso semideserte di utenti, ma comode per emigrare o scappare da un territorio che ha moltissimi emigrati. Fanno però eccezione per sensibilità culturale alcuni campani come il presidente degli interporti con i Regi Lagni e molisani come l’ex Presidente della Camera di Commercio I. A. A. di Campobasso, Geom. Falcione, sensibile all’impreditoria molisana. Egli promosse un convegno camerale dove si condivise, la galleria del Matese tra San Massimo e Sant’Angelo d’Alife, di riflesso di studi compiuti da società trasportistiche, che conoscevano poco il territorio locale ed erano solo bramose di dire che la galleria del Matese accorciava la distanza del Molise centrale con l’imbocco dell’Autostrada del Sole a Caianello. In precedenza, a Bojano come a Piedimonte d’Alife, altri, personaggi locali ipotizzarono un buco del Matese tra le due cittadine, praticamente irrealizzabile per il dislivello di almeno 300 metri di quota, ma anche questi amplificavano l’eco di progetti pensati a oltre 1000 km di distanza e con poca cognizione, interna ed esterna, del Matese. Altro politico, bojanese, sensibile alla Galleria del Matese, fu C. Silvaroli, morto prematuramente. Avevo parlato nel 1993 al colto politico bojanese, dell’utilità della Galleria del Matese anche per l’Ente di sviluppo che presiedeva, Nucleo Industriale Campobasso-Bojano ed essere stato Assessore provinciale di Campobasso. Egli mi disse che ne avrebbe parlato anche al presidente della C.C.I.A. di Campobasso, Colavita, che lesse il mio art. di 30 pag. in merito alla utilità della galleria del Matese, pubblicato su Molise Economico, rivista camerale campobassana. Il dopo Covid19 sembra che faccia ruotare la giostra dei politici contemporanei intorno all’azzuffarsi per incrementare solo i feudi elettorali: è una gara per la poltrona ben retribuita? Che scadimento della Democrazia invadente la società civile, e a pensarlo non sono in pochi oltre il 4°% e passa per cento che non va a votare. Sui recovery fund  i governanti italiani attuali sono tutti pronti a spartirseli e promettono questo e quello al popolo. Meno male che c’è il Premier Draghi che riesce ancora a tenerli lontani dalla zuffa e con il suo equilibrio, dovuto alla solida preparazione professionale. Ma quando durerà l’equilibro superpartes di Draghi? e quanto verrà ben speso, senza le solite creste truffaldine di appalti pilotati e promossi con i parenti dei politici in auge a quasi tutti i livelli degli Enti Locali soprattutto? L’esempio del governatore lombardo indagato, per ora rimesso in sordina, è emblematico di certo malaffare più “settentrionale” che meridionale, che si annida nelle pieghe di bilancio con fatture delle fatture commerciali, nella Lega pare che i professionisti delle false fatturazioni non mancano affatto come i milioni spariti dalle casse partitiche bossiane. La Magistrtatura italiana, e la DIA campana in particolare, sono a guardia della legalità democratica e sono eroiche spesso, ma non possono da sole combattere un endemico fenomeno camorristico presente anche laddove meno te lo aspetteresti nell’ambiente sociale ed economico nonché politico campano, purtroppo. Ma al cittadino deve importare di seguire l’art. 4 della nostra Carta Costituzionale:” La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Sono in procinto di stampare un saggio che metta in rilievo l’evoluzione del suddito in cittadino e cito l’art. citato prima che mi sembra essenziale per vivere civilmente da cittadini e non più da sudditi della camorra o affini comportamenti esterni ad essa. Ma vediamo i costi  dello pera d’Ingegneria del Territorio del ponte di una città colta e cosmopolita come Genova. In totale il nuovo ponte ha avuto un costo di 202 milioni tra la parte della progettazione e quella della costruzione, mentre per la demolizione di quello che rimaneva del vecchio Morandi si è speso 19 milioni. In base al Piano di riparto tra le Province e le Città Metropolitane, alla Provincia di Caserta è stata assegnata la somma complessiva di euro 15.502.314, così ripartita: euro 4.718.095,71 per l’anno 2021, euro 6.066.123,06 per l’anno 2022 ed euro 4.718.095,71 per  l’anno 2023“. Per la galleria del Matese, lungo il tracciato Guardiaregia-Cusano Mutri-Gioja S., proposi  barriere fonoassorbenti, tratti di galleria semivetrata e panoramica nella valle alta del Titerno (da accorciare dai 10,7 km il primo tratto a 9,5 in oscurità e 1,2 in trasparenza con luce solare diurna, il secondo tratto ha un tunnel lungo solo un terzo del primo) nonché alberi a schermare le alte bretelle di collegamento tra Criscia di Gioja S. e la piana alifana. Altri accorgimenti attenuanti l’impatto ambientale sono da studiare anche per l’esistenza, volente nolente, del parco naturale nazionale del Matese. Attualmente i cusanesi a stragrande maggiorana, ma presumo anche i residenti di Cerreto S. sono favorevoli alla galleria viaria del Matese. Alcuni miei articoli in merito sono su Il Titerno, organo della locale Comunità Montana omonima, su questo ed altri media campani nonchè sul sito web PIEDIMONTE MATESE, dove esiste, da tempo, un articolo di piedimontesi favorevoli alla galleria matesina. Vedremo in futuro qualche politico che si farà carico del problema viario est-ovest o campano-molisano per dare fiducia all’imprenditoria delle valli interne dove vivono decorosamente ancora i nipoti dei pastori transumanti.

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