PIEDIMONTE MATESE. “Nuove tecnologie per il monitoraggio delle aree e dei prelievi irrigui”: oggi il workshop al Largo San Domenico con Cappella, Pepe e la Nugnes.

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Sulla legge di riordino delle bonifiche “ci giochiamo una grande partita” – ammette la Nugnes – “ci abbiamo messo mano cercando di portare modifiche  serie, in una sfida colta un anno fà”.

Nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Acqua oggi il workshop “Nuove tecnologie per il monitoraggio delle aree e dei prelievi irrigui per la gestione efficiente delle risorse idriche” all’Auditorium di Largo San Domenico a Piedimonte Matese. L’iniziativa del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano e dall’Istituto Nazionale di Economia Agraria (Inea) rientra nell’ambito di una serie di iniziative organizzate a livello locale, nazionale e internazionale su “Water & Energy”. Tra le efficienze studiate dall’ente consortile il telecontrollo, in modo tale da raggiungere il massimo risultato in termini di rapporto tra acqua ed energia in agricoltura. La giornata odierna, in collaborazione con il partenariato del progetto Irrisat (Regione Campania Psr 2007-2013 Mis.124 HC), Bio Intelligence Service, l’Universidad De Castilla La Mancha e con il patrocinio del Comune di Piedimonte Matese, si è sviluppata attraverso varie sessioni, con gli interventi del Sindaco di Piedimonte Matese avv. Vincenzo Cappello, dello stesso Presidente del Consorzio Bonifica Piero Cappella,  di Anna Osann dell’Universidad La Castilla e Sarah Lockwood della Bio Intelligence Service. quindi Gian Marco Dodaro dell’Inea, il direttore generale del Consorzio ing. Massimo Natalizio, il Presidente dell’Anbi-Unione Regionale della Campania Vito Busillo, il direttore dell’area agraria del Consorzio della Capitanata Luigi Nardella,  il responsabile scientifico del progetto Irrisat Guido D’Urso, il rappresentante dell’Ariespace srl di Napoli Carlo De Michele. A conclusione dei lavori l’assessore regionale all’agricoltura e politiche forestali, Daniela Nugnes, prima della compilazione e raccolta dei questionari curati da Filippo Altobelli dell’Inea. Attesissimo l’intervento della Nugnes, che ha tracciato la situazione bilanci regionali, e finanziamenti agli enti in particolare con, al suo fianco al tavolo dei relatori, lo stesso Presidente del Consorzio Bonifica Sannio Alifano, Piero Cappella, e dell’esecutivo della Comunità Montana del Matese, Fabrizio Pepe, oltrechè il commissario Roberto Iodice“Abbiamo ben 12 Consorzi di Bonifica in Regione Campania ma non tutti sono efficienti – ammette la Nugnes. Evidentemente allora qualcosa non ha funzionato nella pianificazione e programmazione: noi dobbiamo lavorare con un unico obiettivo, che è quello di fare gli interessi delle attività delle imprese agricole. Dai Fondi ex FAS, ora FSC (Fondi Sviluppo e Coesione) sono da gestire circa 500 milioni di risorse comuitarie: io spero che di questi fondi ci diano il top“. Cinque le Regioni coinvolte: Campania, Puglia, Molise Calabria e Sicilia. Poi l’assessore di Mondragone risponde alla stoccata che gli era stata rivolta durante i lavori, in particolare sulla Diga di Campo Lattaro: “Come mai se ne parla solo oggi se i lavori sono finiti 8 anni fà? Perchè non avete chiesto a Bassolino?”. Poi l’on.le torna alla pianificazione, o meglio, alla mancata pianificazione, “che andava fatta 30 anni fa. Il tuo pezzo di virtuosismo (rivolta al Pesidente del Consorzio Cappella) viene messo in un contesto generale, ma non serve“. Ricorda “l’intuizione di qualche politico del passato che ha visto i Consorzi di Bonifica come enti di difesa del suolo, delle acque, dell’energia“, fino ai progetti Sirius, “da coltivare”. “I veri problemi oggi sono gli enti gestori, come la mancanza di un piano di classifica, la mancanza degli scarichi delle aque meteoliche e non meteoliche”. Poi sulla legge di riordino delle bonifiche “ci giochiamo una grande partita” – ammette la Nugnes – “ci abbiamo messo mano cercando di portare modifiche  serie, in una sfida colta un anno fà: sulla pianificazione diamo ampia disponibiiltà, anche se sull’agroenergia incontriamo delle difficoltà”.  Quando a marzo non sarà più assessore in Regione Campania si lavorerà sulla programmazione 2014/2020. Capitolo Comunità Montane: “Quando sono arrivata io ho notato una disattenzione da parte di qualche Presidente, che accumulava ritardi: non aver spiegato alla propria gente la verità è stato un dramma (ricorda il suidicio di quell’opeaio dipendente di una Comunità Montana dell’avellinese, uccisosi la sera stessa in cui l’ente mandò i carteggi della programmazione in Regione Campania per avere gli stanziamenti): “Quel Presidente ha quel morto sulla coscienza” – sentenzia la Nugens – ricordando che “Bassolino mise ma solo sulla carta 120milioni di euro in bilancio regionale per le Comunità Montane, ma in realtà erano solo la metà: poi quando arrivo io scopro le carte e trovo arretrati gli anni dal 2011 al 2012 oltre ad esposizioni debitorie per 112 milioni di euro”. Ma il dramma, per l’assessore Nugnes, è stato trovare nelle casse della Regione stanziati per le Comunità Montane “solo 60 milioni di euro a fronte dei 120 promessi da Bassolino: abbiamo già stanziato 20 milioni sulla foretazione 2013, se gli enti si sbrigheranno a spedire a programmazione dell’anno passato sarà liquidato a breve, per metà aprile, ulteriori 34 milioni a valere sull’anno 2013, per un totale anticipati dell’88% di quanto dovuto sui opiani forestali. Per il futuro? Continuiamole a chiamare Comunità Montane, o Unioni di Comuni, ma occorre in primis salvaguardare i posti di lavoro, e con ciò le foreste e le montagne delle nostre zone”.

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