PIEDIMONTE MATESE. Vincenzo Cappello sostiene Grimaldi al congresso regionale: ma sono solo le 10 del mattino. In serata salta il banco ed accordo coi renziani per Tartaglione.

cappello zarone

Accordo coi renziani ormai raggiunto: sosterrà alla segreteria regioanle Assunta Tartaglione, anche grazie all’intervento dei consiglieri regionali Mario Casillo e Raffaele Topo e con la stessa Tartaglione, per un riabbraccio insperato, a questo punto, anche con Nicola Caputo.

Ormai nel Partito democratico, ma questo succede anche a livello nazionale, ognuno sembra andare per conto suo ed ognuno sembra avere la ricetta in tasca per superare l’impasse in cui si è infilato il partito. Il caso Caserta non si discosta molto da quanto sta succedento nel paese Italia. L’assetto interno al partito si sta radicalmente scompigliando per via del congresso regionale alle porte (domenica 16 febbraio, ndr), congresso in cui si sceglierà il leader che prenderà per mano il partito nella Regione Campania. I politici casertani si stanno posizionando nelle diverse aree del partito: tra essi il Sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, aveva scelto (aveva perchè la decisione era di stamane) di appoggiare a sorpresa la candidatura di Michele Grimaldi, coordinatore della segreteria nazionale dei Giovani democratici, candidato appunto alla segreteria regionale con i deputati Assunta Tartaglione dell’area Renzi e Guglielmo Vaccaro dell’area Letta.  La lista di Grimaldi nel collegio Sessa Aurunca-Piedimonte Matese sarebbe (secondo accordi)  dovuta essere capeggiata da un uomo del Presidente del Pd casertano,  Cappello appunto. La decisione del primo cittadino di Piedimonte Matese ha creato non pochi disagi e mal di pancia nello schieramento vicino al Presidente nazionale del parito, Gianni Cuperlo, il sindacalista sfidante, e perdente, di Matteo Renzi nella corsa alla segreteria nazionale del partito democratico. Ma naturalmente il Sindaco matesino aveva chiesto il posto di capolista per un suo uomo di fiducia nel collegio Santa Maria C. V.-Sessa Aurunca-Piedimonte Matese, una richiesta del tutto legittima, se si considera che Cappello intanto è Presidente provinciale del partito, rappresenta un’area, l’alto casertano, che è sempre stata un bacino di voti considerevole per l’area moderata del partito, e poi Cappello è uno di quei politici casertani che è passato al vaglio dell’elettorato diverse volte, non facendo mai figuracce, di cui due alle amministrative (nel 2007 e nel 2012 a Piedimonte, vincendo per quasi i due/terzi dei consensi), per non parlare delle regionali, dove sono state scrutinate una valanga di schede in cui l’elettore ha voluto scrivere il suo nome (altro che prescelte/i dalle segreterie del partito ed infilate/i nelle segreterie, addiritura nazionali, senza aver mai ottenuto uno, che sia uno, di voto dell’elettorato, e Teano a tal proposito, insegna). Ma su questa decisione del posto di capolista ci si è messo di traverso il vicesegretario provinciale del Pd casertano, tale Pasquale Stellato, figlio del noto avvocato sammaritano Giuseppe, capogruppo del Pd in provincia di Caserta, e di Camilla Sgambato, candidata al senato nelle ultime elezioni politiche. Stellato ha preteso quel posto per un giovane proprio del suo paese, Santa Maria C.V., e così che Cappello ha lasciato il banco e subito stretto accordo coi renziani sostenendo alla segreteria Assunta Tartaglione. Accordo,  ormai raggiunto, anche grazie all’intervento dei consiglieri regionali Mario Casillo e Raffaele Topo e con la stessa Tartaglione, per un riabbraccio insperato, a questo punto, anche con Nicola Caputo.

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