PIEDIMONTE MATESE. “La nostra zona non la individuo come altro casertano, ma come zona del Matese”: parole, e musica, di Umberto De Nicola, Presidente Parco Regionale Matese.
“La nostra zona non la individuo come altro casertano. Io la individuo come zona del Matese. L’Alto Casertano arriva fino a Presenzano, Tora e Piccilli, Rocca d’Evandro, fino a Cassino. E’ un’altra cultura. Non me ne volete ma io sono campanilista, pur essendo beneventano sono affezionato e mi sento piedimontese e di San Potito Sannitico per le ore e il tempo che ci vivo”.
Ci voleva un convegno organizzato da amministratori dell’alto casertano per far capire a tutti come ci tiene al suo terriorio Umberto De Nicola, Presidente del Parco regionale del Matese. Una cosa è “l’altro” o “alto casertano”, una cosa diversa è il “matese”, come lo intende lui. Originario di San Potito Sannitico (dove ha sede il Parco) De Nicola dirige il Parco Regionale del Matese da qualche anno, da quando è stato nominato al posto di Falco, matesino anche lui e sant’angiolese doc, in particolare, dopo uno strascico polemico, ed anche giudiziario, a colpi di ricorsi e controricorsi, ma alla fine i due sono amici e si vogliono bene, nell’interesse del matese. “Voglio fare solo una precisazione per gli amici sindaci e rappresentati delle amministrazioni, io, la nostra zona non la individuo come altro casertano – sgombera subito il campo da equivoci il Pesidente De Nicola. Io la individuo come zona del Matese. Infatti, l’Alto Casertano arriva fino a Presenzano, Tora e Piccilli, Rocca d’Evandro, fino a Cassino. E’ un’altra cultura, è un’altra cosa proprio. Non me ne volete ma io sono campanilista, pur essendo beneventano sono affezionato e mi sento piedimontese e di San Potito Sannitico per le ore e il tempo che ci vivo”. L’occasione è stata un convegno svoltosi l’altra sera in cui il Presidente De Nicola ha voluto fortemente sottolineare la differenza fra Matese e Alto Casertano.