PIEDIMONTE MATESE. L’ex Ministro Fioroni in città per la presentazione del volume su “Moro – Il caso non è chiuso la verità non detta”.

Quella di Fioroni è una amicizia di famiglia dei Cappello: anche Enzo, medico chirurgo e docente universitario (ora in pensione), figlio di Dante ed ex assessore regionale degli anni belli della DC, è molto legato al 60enne medico viterbese.

Curato dal locale gruppo d’azione civile “In Progress” e da Luca Romano, Presidente dell’Associazione “Campania Domani”, l’evento “Moro – Il caso non è chiuso la verità non detta”: alla Biblioteca Comunale “Aurora Severino” di Piedimonte Matese la presentazione del volume scritto dall’ex Ministro dell’istruzione del governo Prodi (dal 2006 al 2008), Giuseppe Fioroni, Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, e dalla giornalista Maria Antonietta Calabrò. E c’è voluta la presenza di Fioroni, un tempo componente della Direzione Nazionale de “La Margherita – Democrazia e Libertà” per rivedere in città l’ex primo cittadino Vincenzo Cappello, nonché ex presidente provinciale del PD, oltre all’attuale sindaco Luigi Di Lorenzo, Costantino Leuci, vice sindaco proprio durante le amministrazioni Cappello, l’europarlamentare Nicola Caputo, il sindaco di Casaluce, Nazzaro Pagano, il consigliere comunale di Napoli, David Lebro, il consigliere comunale di San Marcellino, Angelo Sagliano, Gianluigi Santillo, consigliere provinciale, Fabrizio Pepe, ex Presidente della Comunità Montana del Matese. Quella di Fioroni è una amicizia di famiglia dei Cappello: anche Enzo, medico chirurgo e docente universitario (ora in pensione), figlio di Dante ed ex assessore regionale degli anni belli della DC, è molto legato al 60enne medico viterbese (Enzo accompagnò Fioroni ad Alife nel 2004 sul palco dalla Prof.ssa Maria Cirioli: l’ex Ministro era candidato per le elezioni Europee, la docente di lingue straniere correva per la carica di Sindaco in paese). Tornado al convegno, si sono sviscerati altri retroscena dell’omicidio Moro, aspetti storici, sociali e politici della figura del già Presidente della Democrazia Cristiana. Si sono, quindi, susseguiti gli interventi di Luca Romano, Presidente dell’Associazione “Campania Domani”, Gennaro Salzano, dell’Istituto di Ricerca San Pio V di Roma. Conclusioni affidate proprio a Fioroni, che ha sottolineato l’operato politico di Moro, la sua visione fondata sui temi della libertà, democrazia ed europeismo; un’azione politica dettata da ideali veri, sostanziali e condivisi, tutti elementi che mancano del tutto alla politica italiana. Pertanto, le novità investigative a cui la Commissione è giunta con il proprio lavoro: “Abbiamo assimilato ormai come nella vicenda Moro ci sia stato un depistaggio, condotto con il principio dell’esagerazione non solo nel numero, ma anche nella chiara infondatezza di questi episodi. Noi però con il nostro lavoro abbiamo dimostrato non solo i vari interessi in ballo con il rapimento Moro, dimostrati dalla presenza di vari strani soggetti appartenenti alla RAF o alla Stasi, ma anche un’incresciosa verità: tutti sapevano, ma nessuno ha voluto parlare” – ha concluso Fioroni.

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