PIEDIMONTE MATESE. Promesse e… bugie. Ci scrivono i genitori di alunni frequentanti l’istituto Agrario matesino: “Di chi è la responsabilità di tutte queste inadempienze?”.

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PROMESSE, PROMESSE, PROMESSE… BUGIE, BUGIE, BUGIE…

Siamo un gruppo di genitori di alunni frequentanti l’Agrario di Piedimonte Matese e vogliamo continuare a tenere viva l’attenzione sulla critica situazione in cui versa l’Istituto. A più di un mese dall’avvio delle attività didattiche nulla si muove e delle molteplici promesse fatte dai rappresentanti più in vista della vita politica casertana e locale non vi è alcuna traccia.

Vogliamo riepilogare gli aspetti più salienti di questa situazione:

marzo – aprile 2014: il Presidente Zinzi e l’assessore Cingotti promettono che, a breve, sarà disponibile una nuova sede per gli alunni dell’Istituto Agrario (sfrattato dalla sua sede naturale dichiarata inagibile a seguito del terremoto ed ospitato, con grandi difficoltà, provvisoriamente presso l’ITIS di Piedimonte Matese): il parroco di Piedimonte Matese Don Cesare rende disponibili alcuni locali in via San Giuseppe e predispone i lavori di pulizia e rispristino degli stessi. I locali, promette la Provincia, saranno disponibili entro poche settimane. I lavori vengono completati ma, dopo settimane di rinvii, alla fine, nel mese di agosto, la Provincia comunica che non ha i fondi per pagare l’affitto alla Curia e che, quindi, l’Istituto Agrario non avrà alcuna sede in cui ospitare gli alunni. L’inizio dell’anno scolastico incombe e, agli inizi di settembre, a seguito di varie sollecitazioni, la dott.ssa D’Ambrosio arriva a Piedimonte Matese e, dopo aver incontrato la Dirigente Scolastica dell’Istituto superiore De Franchis, Prof.ssa Balducci, comunica di aver trovato un “asilo” per i circa 200 studenti dell’ITAS: grazie alla Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore De Franchis, un piano dell’ITC De Franchis verrà gentilmente concesso agli alunni, la situazione è, almeno per il momento, risolta. C’è solo un piccolo ulteriore problema: le aule disponibili sono solamente 9 mentre le classi dell’Agrario sono 10. La dott.ssa D’Ambrosio promette che, in un paio di settimane, farà erigere un tramezzo in una delle classi, la più ampia, al fine di ricavarne 2 e sistemare l’intera utenza dell’ITAS. Nel frattempo, provvisoriamente, le due classi saranno alloggiate all’ITIS. Le due settimane sono trascorse, anzi tra poco saranno trascorsi tre mesi, ma dei lavori promessi neanche l’ombra, a tutt’oggi non si è visto un solo operaio e le due classi seconde dell’ITAS sono rimaste staccate con tutti i problemi e le conseguenze facilmente immaginabili: disagi per i ragazzi che si sentono abbandonati, disagi per i professori che devono letteralmente correre da una parte all’altra per compiere il proprio dovere. Disagi soprattutto per quei docenti che, causa l’età avanzata o qualche problema di deambulazione, risentono ancora maggiormente della situazione.

Se per erigere un muro in cartongesso ci vogliono mesi, per ristrutturare l’edificio dell’agrario quanti secoli ci vorranno? E con che fondi verrà ristrutturato l’Agrario se non è stato presentato ancora alcun progetto di ristrutturazione nonostante la Provincia abbia affermato il contrario? Ma al peggio sembra non esserci fine: alcuni giorni fa la Provincia ha provveduto ad espropriare il terreno che l’ITAS aveva nel Comune di Alife; l’esproprio è un ulteriore danno per l’ISISS di Piedimonte Matese con perdita di posti di lavoro per coloro che vi operavano. Nemmeno il Comune di Piedimonte Matese è esente da responsabilità quantomeno morali: nonostante le promesse fatte anche il sindaco si è dimenticato dell’Agrario, che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è una delle più antiche d’Italia, istituita poco dopo l’Unità del nostro Paese. Un fiore all’occhiello che, in altre regioni e con altri amministratori, sarebbe tenuto nella giusta e debita considerazione. Alla presenza delle telecamere di RAITRE Regione il Dott. Picaro e l’Ing. Madonna hanno promesso che tutto si sarebbe risolto al più presto ma, spenti i riflettori, il nulla. L’Istituto Agrario, però, è vivo: i suoi docenti, il suo Dirigente Scolastico, Prof. Nicolino Lombardi, i collaboratori e tutti quanti vi operano fanno del loro meglio per far sì che ai ragazzi non manchi nulla e che il livello dell’azione didattico – educativa sopperisca alla mancanza di strumentazioni e di strutture. Anzi, nonostante le grandi difficoltà in cui versa, non ha risentito, per l’anno scolastico in corso, del calo di iscrizioni che altre scuole del territorio hanno rilevato.

Sul quotidiano “CRONACHE DI CASERTA” del 23 ottobre si legge “… è pronto per essere presentato in Regione Campania e candidato a finanziamento il progetto per la riparazione dell’Istituto Agrario Coppola… si prevede una spesa di 200mila euro…” DUECENTOMILA EURO??? Ma come? Fino a qualche mese fa la cifra di cui si parlava, utile a ripristinare l’antico Istituto era di non meno di 700mila euro; la somma di 200mila euro appare anche al più inesperto assolutamente irrisoria ed inadeguata a far fronte a tutti i lavori che saranno necessari per riaprire ai nostri figli l’Istituto Scorciarini Coppola. Noi genitori ci sentiamo presi in giro e per questo continueremo a far sentire la nostra voce che non è una voce di mera e qualunquistica protesta: è la voce della giustizia che reclama con forza ciò che spetta di diritto agli alunni e ai docenti dell’ITAS.

In chiusura chiediamo: di chi è la responsabilità di tutte queste inadempienze? E, per il prossimo anno scolastico 2015 – 2016 quale sarà il destino dell’Istituto Agrario “Scorciarini Coppola”? Che qualcuno risponda e, se ciò che affermiamo non risponde al vero, ci contesti e, con i fatti e non con le parole, dimostri che stiamo dicendo il falso (magari incominciando ad erigere il muro dell’aula).

UN GRUPPO DI GENITORI DEGLI ALUNNI DELL’ITAS DI PIEDIMONTE MATESE

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