PIEDIMONTE MATESE. Tutto pronto per il rinnovo del direttivo ASI Caserta: l’ex assessore al Comune matesino e Presidente uscente, Piero Cappello, si ripresenta. Sostegno, non solo morale, dal fratello Sindaco, Vincenzo.

cappello piero e vincenzo

Dopo l’esperienza da assessore a Piedimonte, per Piero si aprirono le porte della Presidenza dell’ASI di Caserta, mentre per Vincenzo, il fratello, quelle della sindacatura, ormai alla fine anche del secondo mandato. “Non dovrebbero esserci problemi”, il pensiero di oggi di Piero (i brothers Cappello, Vincenzo a sx e Piero a dx).

“Non dovrebbero esserci problemi: dopo la pausa Pasquale, da martedì ricominceremo a parlarne”: questo il pensiero di Piero Cappello, Presidente uscentre del Consorzio ASI e ricandidato alla Presidenza. Mercoledì 23 aprile prossimo la prima convocazione, giovedì 24 la seconda – ci conferma il Presidente Cappelo –  dove rappresentanti di tutti i Comuni della Provincia casertana saranno chiamati al voto. Da Piedimonte Matese andrà a votare il fratello Vincenzo, primo cittadino, ma anche Pietro Cappella, Presidente della Deputazione amministratica al Consorzio di Bonifia del Sannio Alifano, come pure Fabrizio Pepe, Presidente della giunta alla Comunità Montana zona del Matese, da Alife l’ex assessore e consigliere Angelo Giammatteo. Piero Cappello è stato assessore al Comune di Piedimonte Matese nella giunta del Sindaco Pasquale Musto. Correva l’anno 2006 ed in quella primavera Piero era candidato a consigliere nella lista che vedeva il medico Pasquale Musto candidato a Sindaco, dopo la spaccatura all’interno della Margherita tra i fautori di Grillo (l’avv. di Piedimonte voluto a Sindaco da una fazione) ed i dissidenti, tra i quali Renato Ricca, Antonio Ferrante, attuale assessore al Comune, l’ex primo cittadino Lino Diana, che invece erano più propensi per il chirurgo. Alla fine, il saggio Cappello (Dante, ndr) avallò la candidatura del medico, dopo due giorni intensi, ed estenuanti, di trattative alla famosa Masseria delle Monache nel territorio comunale di Sant’Angelo d’Alife, dove vennero “convocati” i rappresentanti di tutti i partiti. Cappello (Dante) diede il via libera alla candidatura di Musto, ma da politico navigato si impegnò a lavorare al rafforzamento del partito, che ne uscì da quella situazione con le ossa rotte. Ben presto aderirono al partito anche consiglieri, ed assessori, che di partito, e di politica, masticavano ben poco. La consiliatura di Musto navigava a vista, e poco ascoltava i consigli dei suoi consiglieri, ed assessori, di maggioranza. Tra essi Piero Cappello che, nonostante risultò il primo degli eletti con quasi 500 voti, poco riuscì ad essere incisivo in quel mandato. Musto però aveva “le mani legate”: Dante (Cappello) portò la quasi totalità dei consiglieri dalla parte sua (ennesima dimostrazione di saggezza e lungimiranza politica) e Pasquale Musto in meno di un anno tornò a fare il chirurgo. Per Piero si aprirono le porte della Presidenza dell’ASI di Caserta, mentre per Vincenzo, il fratello, quelle della sindacatura a Piedimonte Matese, ormai alla fine anche del secondo mandato, dopo una breve parentesi di gestione commissariale da parte del vice Prefetto Palmieri.

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