PIEDIMONTE MATESE. Un’intera comunità ha dato, quest’oggi, l’ultimo commovente saluto alla signora Rita Santillo. Il plauso della locale gruppo AIDO “Liberato Venditti”.

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“A nome dell’AIDO – ha confessato il Presidente Guglielmo Venditti  del locale gruppo AIDO “Liberato Venditti – Sezione di Piedimonte” un “grazie” a questa meravigliosa famiglia per quello che ha fatto, donare la vita, il gesto più sublime che si possa compiere”.

venditti hqdefaultOggi le esequie di Rita Santillo, partite dalla casa della sfortunata signora di Piedimonte Matese in Via Vecchia per Alife per la Chiesa dei Salesiani Don Bosco (nella foto): dopo la funzione religiosa la salma è stata tumulata nel cimitero cittadino. La 52enne, originaria di San Potito Sannitico, è venuta a mancare a seguito di un’emorragia cerebrale. Ha lascia il marito Franco Ferrante, i figli Antonio e Silvia, le sorelle, i cognati, le cognate, i nipoti. L’espianto plurimo degli organi, come suo volere quand’era in vita, è stato effettuato presso l’Azienda ospedaliera “Rummo” di Benevento. Una volta completato l’accertamento di morte cerebrale l’equipe, coordinata dal dottor Giuseppe Rivellini e composta da circa 100 persone tra medici, infermieri, tecnici, autisti e forze dell’ordine, ha avviato l’espianto di organi. Le cornee sono andate al Nuovo Pellegrini di Napoli, dove è sita la banca di raccolta; le diverse èquipe, dopo attenta valutazione sulle condizioni dei diversi organi, hanno prelevato anche il fegato, in particolare da una èquipe giunta in città in aerotaxi da Bologna, e reni, uno dei quali trasferito a Salerno e l’altro è stato prelevato dall’èquipe proveniente dal II Policlinico di Napoli. Un gesto, quello della famiglia Ferrante, che ha colpito in molti e che ha raccolto il plauso dell’AIDO, l’Associazione Italiana Donatori di Organi. “Nell’incontro che ho personalmente avuto con i famigliari della signora Rita – ha confessato il Presidente Guglielmo Venditti  (nella foto) del locale gruppo AIDO “Liberato Venditti – Sezione di Piedimonte” – ho percepito in loro la grande serenità nell’accettare la morte, sapendo che è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita del loro famigliare. Ma quello che più mi ha colpito è stata la convinzione del marito e dei figli di avere fatto la scelta giusta nel dare il consenso al prelievo degli organi perché: “almeno la morte di mia moglie non sia risultata vana ma possa aver ridato al vita a qualcuno che, vivendo con sofferenza una malattia, potesse tornare a vivere”. A nome dell’AIDO – ha continua il Presidente Venditti – un “grazie” a questa meravigliosa famiglia per quello che ha fatto, donare la vita, il gesto più sublime che si possa compiere”.

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