Politica / UDEUR. Parla Clemente Mastella: “L’associazione a delinquere: una favola. Il mio partito è stato eliminato, azzerato. Non esistiamo più”.

mastella lonardo berlusconi

Si tratta di uno dei filoni d’inchiesta che portò nel 2008 agli arresti domiciliari per Sandra Lonardo e alle dimissioni contestuali del marito Clemente Mastella quando ricopriva la carica di Ministro della Giustizia nel Governo Romano Prodi.

Udienza preliminare al processo che vede coinvolto il partito politico della famiglia Mastella-Lonardo di Ceppaloni, nel sannio: l‘UDEUR. Si tratta di uno dei filoni d’inchiesta che portò nel 2008 agli arresti domiciliari per Sandra Lonardo e alle dimissioni contestuali del marito Clemente Mastella quando ricopriva la carica di Ministro della Giustizia nel Governo Romano Prodi. Nel frattempo il potente politico sannita è stato prosciolto dal Giudice dell’udienza preliminare di Napoli dall’accusa di associazione a delinquere, mentre ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee. Sull’associazione a delinquere: “Una favola, un’idea metafisica. Mi si contesta di essermi associato a persone che non conosco per fatti che non conosco”. Nel caso in cui dovesse essere riconosciuta l’accusa, Mastella dice che bisognerebbe “riscrivere la storia della Repubblica. Napolitano, Ciampi, i componenti del Csm di competenza del Guardasigilli saranno stati eletti e nominati da un associato a delinquere di un partito-associazione per delinquere”. Sulla tentata concussione a Bassolino, con la minaccia di ritirare la delegazione Udeur dalla giunta regionale se non avesse ottenuto la nomina del presidente di un ente, chiarisce che “Un partito lavora per il potere, è la normale dialettica politica, peraltro noi ci comportammo nello stesso modo della Margherita, con la differenza che all’epoca loro erano determinanti per la maggioranza Bassolino e noi no. Mi chiedo: se una persona violentata viene sempre sentita per ricostruire l’identikit e il comportamento del violentatore, perché il ‘violentato’ Bassolino non è stato mai sentito dalla Procura. Il mio partito è stato eliminato, azzerato. Non esistiamo più. Affronto mestamente e pacatamente il processo e mi ricordo del ministro Gui, coinvolto nello scandalo Lockheed: alla fine venne assolto ma non tornò mai ministro. Anche per me non ci sarà risarcimento politico, si renda conto, signor giudice, del mio stato d’animo”. Quanto alle presunte segnalazioni per assunzioni all’Arpac, l’ex ministro si chiede “perché hanno messo sotto inchiesta soltanto noi”. Di tangenti nemmeno a parlarne: “Sono un po’ tirchio, ma nel senso che non mi interessano i soldi. E al bar sono più contento se il caffè me lo offre lei”.

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