Pozzilli. Torna la “Notte europea dei ricercatori”: al Neuromed si “guarda al futuro”.

Due le regioni coinvolte: Molise e Campania: a Caserta il prologo dell’evento, con un “pub scientifico” in piazza Margherita.

L’evento Notte dei ricercatori Neuromed curato dalla Fondazione Neuromed e i suoi partner del progetto “B-Future”, nell’ambito del quadro europeo della Notte dei Ricercatori, nata grazie al supporto della Commissione Europea nell’ambito delle azioni “Marie Skłodowska-Curie” del programma Horizon 2020. Manifestazione presentata a Roma nella sede del Ministero della Ricerca, unitamente a tutti i progetti italiani finanziati dalla UE, con lo scopo dichiarato di avvicinare i cittadini alla grande avventura della scienza. E mentre lo scorso anno 2018 protagonista della manifestazione è stato lo sguardo verso il passato, come le idee sviluppatesi nel corso del tempo hanno generato il mondo attuale, per questo 2019 si è deciso di guardare al futuro, con le idee scientifiche di oggi che, si spera, potranno portarci ad un mondo nuovo e capace di affrontare, prevenire e curare patologie temibili. La sensibilizzazione all’evento da parte dei ricercatori Neuromed si sposta, pertanto, ai giovani nelle scuole, ai cittadini per le strade ed a tutti gli ospiti dei laboratori di ricerca. La settimana prossima partirà una carovana della scienza, con visite programmate alle scuole del territorio, con circa 8.000 studenti di 42 scuole delle regioni Molise e Campania coinvolti in conferenze, dialoghi e incontri informali. Venerdì 27 settembre l’apertura al pubblico dei laboratori Neuromed per una notte di confronto e dialogo aperto e informale con i ricercatori. Gli esperimenti in corso, i risultati raggiunti, il mestiere difficile e affascinante della scienza non saranno esposti in ordinarie sale conferenze: tutto si svolgerà proprio dove i ricercatori lavorano. Nel suo ambito, i visitatori troveranno anche aree specifiche realizzate dai partner del progetto B-Future: Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong (Cina), Consorzio Campania Bioscience, Jens Julia, Polo Museale del Molise, Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale “CIRA”, Università degli Studi del Molise. In questa notte si invertiranno le parti consuete del dialogo con le Istituzioni: i rappresentanti delle Istituzioni stesse verranno infatti intervistati dai giovani ricercatori e da studenti. In una serie di brevi incontri informali, trasmessi in diretta su maxischermi e su Internet, saranno la scienza, la curiosità e la fantasia a interrogare le autorità politiche e scientifiche italiane ed europee. Infine sabato 28 settembre, presso la Reggia di Caserta con “Dance Well”, progetto artistico in collaborazione tra i ricercatori Neuromed, l’Associazione Parkinzone e il Centro per la Scena Contemporanea: protagonisti i malati di Parkinson, impegnati nella pratica artistica della danza, che gli studi scientifici più recenti hanno mostrato capace di avere effetti positivi sui sintomi e sulla qualità di vita delle persone con Parkinson. “Vogliamo trasformare l’interesse suscitato l’anno scorso – per Mario Pietracupa, presidente della Fondazione Neuromed in entusiasmo e passione. Nel coinvolgere i giovani e le scuole abbiamo avuto un incredibile ritorno di richieste di partecipazione e, non potendo accogliere tutti nei nostri laboratori in così poco tempo, abbiamo deciso di andare noi negli Istituti scolatici. I nostri ricercatori trasformeranno le classi in piccoli laboratori insieme ai ragazzi. Altro elemento di novità di quest’anno è il coinvolgimento di una Associazione del territorio, Parkinzone, che promuove con persone affette da Malattia di Parkinson attività di musicoterapia e teatro. Queste persone si esibiranno nella Reggia di Caserta a dimostrazione che la ricerca è concreta quando si vive a stretto contatto con i pazienti. Mi piace citare una frase di uno dei ricercatori più amati d’Italia che ha cambiato il modo di spiegare la ricerca, Alberto Angela: nel presentare le cose non bisogna essere accademici ma bisogna accorciare le distanze con le persone a cui ci rivolgiamo. Il nostro obiettivo è annullare queste distanze”. “I cittadini possono e devono interagire con gli scienziati – per il presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed, Giovanni de Gaetano. Possono e devono porre domande, avanzare dubbi. E i cittadini hanno il grande potere di influenzare il cammino delle ricerche future. Ma alla base di tutto deve esserci la consapevolezza, il confronto, la discussione basata sulle prove. Il progetto B-Future racconta la meraviglia, il sudore, la fatica della scienza, ma soprattutto lancia un messaggio: venite con noi a parlare di futuro, lo disegneremo assieme”.

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