Regione Campania. Spese pazze, 55 avvisi di chiusura delle indagini a componenti vari. Osservati Caputo, Oliviero, Nappi, Polverino e la Esposito.
Le contestazioni riguardano quasi integralmente la gestione dei rimborsi erogati dai singoli gruppi ai consiglieri per le spese legate all’attività istituzionale che andrebbero dalla tintura per capelli all’acquisto di bottiglie di vino, di occhiali da vista e persino il pagamento della Tarsu per una sede di partito.
Sono 55 gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati dalla Guardia di Finanza di Napoli a 52 consiglieri regionali e a tre soggetti che avrebbero fornito false fatture, nell’ambito delle indagini sulle spese pazze del Consiglio regionale della Campania. Tra i reati ipotizzati si configura la truffa ed il peculato. Tra i destinatari degli avvisi, il sottosegretario Pd Umberto del Basso De Caro e i senatori di FI, Domenico De Siano ed Eva Longo. Tredici le richieste di archiviazione. Tra queste, una per l’assessroe regionale alle Attività produttive Fulvio Martusciello, ex capogruppo del Pdl proprio in Consiglio regionale. Oltre a Fulvio Martusciello, la Procura ha chiesto l’archiviazione anche per Carlo Aveta, Nicola Caputo, ma solo per il reato di peculato, Biancamaria D’Angelo, Lucia Esposito, Angelo Marino, Francesco Vincenzo Nappi, Sergio Nappi, che era stato coinvolto nell’accusa di truffa, Gennaro Oliviero, Angelo Polverino, Ettore Zecchino, Annalisa Vessillo Pisacane, Carmine Sommese. L’inchiesta riguarda il biennio 2010-2012 sul presunto uso improprio dei fondi per i consiglieri regionali della Campania nel cosiddetto capitolato di spesa detto ‘funzionamento dei gruppi. Le contestazioni riguardano quasi integralmente la gestione dei rimborsi erogati dai singoli gruppi ai consiglieri per le spese legate all’attività istituzionale che andrebbero dalla tintura per capelli all’acquisto di bottiglie di vino, di occhiali da vista e persino il pagamento della Tarsu per una sede di partito.