RIARDO / TEANO. Inaugurata l’Oasi Ferrarelle FAI: 145 ettari di cui 88 adibiti a coltivazione biologica, nei pressi delle fonti delle acque minerali Ferrarelle, Natia e Santagata.
Un’area incontaminata tra le rocce vulcaniche del Roccamonfina e del monte maggiore, tra i comuni di Riardo e Teano.
Nella gioranta di ieri sabato 22 ed oggi domenica 23 marzo, in occasione della 22° edizione delle Giornate FAI di Primavera, la Ferrarelle Spa, celebre azienda produttrice di acqua minerale, ha inaugurato ufficialmente l’Oasi Ferrarelle FAI di Riardo. L’azienda, in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), inaugura un’oasi di ben 145 ettari, di cui 88 adibiti a coltivazione biologica, nei pressi delle fonti delle acque minerali Ferrarelle, Natia e Santagata. Un’area incontaminata tra le rocce vulcaniche del Roccamonfina e del monte maggiore, tra i comuni di Riardo e Teano. Il FAI ha patrocinato questa importante opera di riqualificazione e valorizzazione che consentirà di mettere a disposizione di tutti l’Oasi Ferrarelle di Riardo. La collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano per l’attuazione del progetto di valorizzazione del Parco Sorgenti di Riardo è iniziata nel novembre 2010. E’ la prima volta che il FAI ha avviato una cooperazione con un’azienda privata. Gli scopi principali sono: la valorizzazione paesaggistica, la conservazione della biodiversità, la tutela dell’acqua come bene prezioso di straordinaria importanza, la conoscenza di questa splendida zona naturale attraverso visite guidate e varie attività (didattiche, ludiche, culturali, gastronomiche). Nel maggio 2011, dopo appena sei mesi dalla presentazione del progetto, è stata inaugurata la masseria Mozzi, una storica dimora rimessa a nuovo con notevoli lavori di restauro. La masseria, col tempo, è stata trasformata in un punto di accoglienza e ristoro per i visitatori. Su tutta l’area dell’Oasi sono presenti solo colture gestibili con l’acqua, come gli ulivi, che non hanno bisogno di pesticidi e le cui radici danno grande compattezza al terreno. Tutto ciò per garantire la purezza naturale della zona e non interferire sulle falde acquifere sottostanti. Nell’oasi si trovano anche vaste aree boschive di querce e castagni. Tra le colture sono presenti anche il nocciolo, il ciliegio, oltre alla tradizionale mela “annurca”. L’area ospita, inoltre, specie faunistiche, come uccelli rapaci ed aironi, e le api. Da quest’ultime, attraverso la pratica dell’apicoltura, viene prodotto il miele. “Della superficie dell’oasi, 88 ettari sono adibiti a coltivazione biologica certificata”, ha spiegato Michele Pontecorvo, responsabile della comunicazione Ferrarelle. “All’interno dell’oasi, e grazie ai consigli del FAI, abbiamo recuperato e riadattato una vecchia masseria, riconosciuta come fattoria didattica per le scuole. Il progetto di valorizzazione intrapreso nel nostro parco sorgenti di Riardo è un atto di riconoscenza dovuto a questo territorio che ci dona tanto, come la nostra acqua, unica effervescente naturale certificata e pioniera, ormai ultracentenaria, della sua categoria. In Italia si pensa che tutto il paesaggio campano sia compromesso – ha detto Marco Magnifico, vice presidente esecutivo del FAI. Non è vero ed è per questo che vogliamo dare voce a un pezzo di Campania intatta”.