ROCCAMONFINA. Due titolari di azienda di autotrasporti partecipano a gare pubbliche senza attestazione di idoneità professionale: assolti dopo 7 anni di giudizio.
L’azienda avrebbe conseguito benefici economici ma in realtà non avrebbero potuto espletare quei servizi perchè loro affidati facendo ricorso all’artificio di esibire una documentazione non loro.
Il Giudice Penale Monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il dott. Fabio Provvisier, ieri ha prosciolto Vittorio Di Pinto, 43 anni, e Natale Martino Enzo, 62 anni, ambedue di Roccamonfina, accusati di truffa aggravata. Pienamente accolta la richiesta assolutoria dei difensori l’avv. Raffaele Crisileo e l’ avv. Gaetano Crisileo. I due imprenditori noti perche’ gestori di un accorsato servizio di pulman, titolari di un’azienda di autotrasporti (denominata Ditta Cooperativa Alto Casertano, con sede in Roccamonfina ) stando all’ipotesi accusatoria, avrebbero partecipato a numerose gare municipali per il servizio trasporto viaggiatori su strada in ambito nazionale ed internazionale – gare bandite da diversi comuni dell’alto casertano ( tra cui la stessa Roccamonfina, Tora e Piccilli, Conca della Campania e Marzano Appio) – avrebbero prodotto, per ogni gara cui avrebbero partecipato, un’attestazione di idoneita’ professionale che non era in loro possesso, ma apparteneva ad una ex loro dipendente che essi aveva licenziato alcuni anni prima. Quindi per questo specifico avrebbero conseguito dei vantaggi e dei benefici economici essendo stati regolarmente retribuiti per i servizi espletati, ma in realta’ non avrebbero potuto espletare perche’ questi servizi di trasporto erano loro stati affidati solo perche’ essi avrebbero fatto ricorso all’artificio di esibire una documentazione non loro. Tutto nacque a seguita di denunzia cui seguirono una serie di complesse attivita’ di polizia giudiziaria. Di qui prima la richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero e poi il decreto che dispone il giudizio da parte del Giudice dell’Udienza Preliminari. Ieri, a distanza di sette anni dai fatti, il Giudice Provvisier ha posto fine a questa vicenda accogliendo la tesi dell’avv. Crisileo e prosciogliendo i due imprenditori roccani, noti nel settore degli autotrasporti e del commercio.