S. Maria C.V. Marchio DOP per la mozzarella delle Murgie, l’On. Sgambato interviene a difesa dell’oro bianco casertano: “Danneggiato dal riconoscimento DOP di Gioia del Colle”.
“I prodotti a marchio Dop sono tipici perché si differenziano dal resto dei prodotti simili con un forte legame con il territorio anche quanto ai consumi, per cui se qualcuno nel mondo vuol mangiare la nostra mozzarella di bufala, deve avere la sicurezza di trovare quelle caratteristiche organolettiche, che chiaramente hanno un costo, e che evidentemente la mozzarella delle Murgie non ha e non può avere”. A dichiararlo l‘On. Camilla Sgambato (Pd) che interviene così sulla questione del nuovo consorzio Mozzarella delle Murgie DOP. “È un riconoscimento che chiaramente va a ledere il nostro oro bianco campano, e soprattutto casertano: un consumatore troverà il simbolo della Dop sia sulla nostra mozzarella che sull’altra prodotta nelle Murgie che necessariamente costerà di meno, perché è un prodotto con latte vaccino. Non avendo una specifica competenza tecnica, il consumatore comprerà probabilmente il più economico a danno del nostro prodotto caseario, e probabilmente non saprà di aver comprato un prodotto diverso dalla Mozzarella di bufala Campana DOP. Tutto questo comporterà, quindi, anche una confusione per il consumatore”, continua la parlamentare democratica. “Il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala Campana DOP e le istituzioni territoriali interessate, tutte insieme, sono chiamate a difendere con i denti la tipicità di una eccellenza gastronomica che tutto il mondo ci invidia e che certamente non può e non deve essere confusa con la mozzarella di Gioia del Colle, così da stravolgere il prodotto stesso. A costo anche di apparire fondamentalisti, ma stavolta non abbiamo alibi e dobbiamo noi attori istituzionali tutelare non solo la mozzarella di bufala campana in quanto tale, ma anche e soprattutto Terra di Lavoro, gli allevatori, i casari e gli operatori di un settore traino per la economia della nostra provincia”, conclude Sgambato.