San Cipriano d’Aversa / Casal di Principe. Estorsioni e tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso: 5 arresti. Le richieste di “pizzo” rateizzate nel corso dell’anno, con importi che variavano dai 2.000 ai 20.000 euro.

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Le misure cautelari seguono analoghi provvedimenti, eseguiti il 28 marzo e il 3 maggio 2013, in cui venivano contestati altri episodi estorsivi al sodalizio criminale di Zagaria.

Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli-Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe e della Stazione di San Cipriano d’Aversa (CE) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, con la misura coercitiva del carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 5 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, di estorsioni e tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L’attività di indagine ha consentito di individuare in Michele ZAGARIA, anch’egli destinatario dell’odierno provvedimento, il mandante dell’attività delittuosa – all’epoca lo Zagaria era capo dell’omonima fazione – e negli altri indagati i materiali esecutori. Le misure cautelari seguono analoghi provvedimenti, eseguiti il 28 marzo e il 3 maggio 2013, in cui venivano contestati altri episodi estorsivi al medesimo sodalizio criminale. L’attività investigativa, avviata nel gennaio 2013, ha permesso di ricostruire numerosi episodi estorsivi, commessi dal 2004 al 2012, per conto del clan dei casalesi-fazione Zagaria ai danni di imprenditori della provincia di Caserta. Le richieste di “pizzo” venivano spesso rateizzate nel corso dell’anno, con importi che variavano dai 2.000 ai 20.000 euro. Gli affiliati esercitavano un controllo capillare del territorio, venendo a conoscenza tempestivamente di ogni appalto pubblico e dei lavori privati eseguiti dalle varie imprese, anche fuori provincia,e formulando immediatamente la richiesta di denaro. Nel corso dell’attività di indagine, si è registrata la collaborazione di diversi imprenditori che hanno acquistato fiducia nelle Istituzioni, iniziando a denunciare gli episodi di cui erano stati vittime.

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