San Potito Sannitico. Il Presidente dell’Ente Parco, De Nicola, prende le distanza dalle dichiarazioni del pentito Schiavone.
“Il territorio del Matese è sano. Se Schiavone conosce i punti esatti dove sarebbero stati sversati veleni, allora ha il dovere di indicarli con estrema precisione, altrimenti le sue sono solo fantasie e illazioni che devastano economicamente un territorio”.
Il presidente del Parco regionale del Matese, Umberto De Nicola smentisce in maniera categorica le dichiarazioni rilasciate dal pentito di camorra, Carmine Schiavone, sostenendo con forza che “il territorio del Matese è sano. Se Schiavone conosce i punti esatti dove sarebbero stati sversati veleni, allora ha il dovere di indicarli con estrema precisione, altrimenti le sue sono solo fantasie e illazioni che devastano economicamente un territorio”. D’accordo con il primo cittadino di San Gregorio Matese, Giuseppe Mallardo, anche Presidente dell’assemblea dei sindaci dei comuni che costituiscono l’area protetta matesina, è stata convocata d’urgenza per il giorno 13 novembre prossimo, alle ore 18.00 nella sede di San Potito Sannitico, l’assemblea straordinaria della comunità del Parco Regionale del Matese. All’assemblea sono stati invitati pure l’assessore regionale Giovanni Romano, il Presidente del consiglio regionale Paolo Romano e l’assessore regionale all’agricoltura, Daniela Nugnes. “L’ex camorrista Schiavone è in cerca di notorietà e sta favorendo con le sue dichiarazioni lo sfascio dell’economia di Terra di Lavoro – ha dichiarato De Nicola; si capisce che fra ciò che dice esiste una parte di verità e tanta fantasia. Del resto i rifiuti, finora, sono stati trovati solo in quei luoghi dove sono sempre stati. Anche le famose scorie nucleari nei vari laghi della Campania restano solo fantasia. Ma a Schiavone è in cerca di sponsor, di contatti e di contratti, di editori capaci di tradurre in soldi le sue storie. Le sue storie e racconti fanno gioco sia alla camorra che potrebbe entrare a piene mani nell’affare delle bonifiche, sia al sistema del Nord che ha un valido supporto per fare la guerra commerciale ai prodotti della Campania. Il vero dramma della nostra provincia di Caserta negli ultimi 50 anni è stato determinato da una classe politica mediamente mediocre e attenta solo ai propri bisogni e da un’organizzazione criminale composta da menti altrettanto mediocri. E’ chiaro che da un criminale non possiamo aspettarci l’invenzione che rivoluziona e migliora il mondo, ma quando una organizzazione criminale seppellisce i rifiuti tossici sotto i suoi stessi territori – continua il Presidente del Parco – allora si tratta di un’organizzazione criminale gestita da menti demenziali. Le istituzioni allora devono fare piena luce sulla vicenda chiarendo quali sono le verità e quali le fantasie”.