Sanremo 2024, top e flop della finale: caos televoto, Geolier un signore: “Anche mia mamma ha votato Angelina”. VIDEO.
Fischiato, criticato, insultato, Geolier, 24 anni ancora da compiere (23 marzo 2000) ha insegnato cosa vuol dire essere signori. Non una parola di troppo, testa bassa e tanta musica. Era uno dei vincitori annunciati e non ce l’ha fatta per un soffio. Molto bella la sua ammissione sulla serata cover: “Anche mia mamma ha votato Angelina“, ancora più bello l’abbraccio dietro le quinte tra lui e la cantante lucana, la vincitrice (figlia dello scomparso Mango). Non sarà un secondo posto a fermare il rapper napoletano, che vive nel quartiere Gescal di Miano, a pochi passi da Secondigliano.
Fin dall’inizio ci sono stati tantissimi problemi con il televoto (i suoi numeri sono stati, prima il 15 ed, in finale, prima il 18, poi il 04 nella finalissima), difficoltà segnalate dagli utenti e confermate da alcuni artisti in gara attraverso video sui social. Amadeus ha spiegato che sono arrivati un numero record di voti, mai visti in tutte le edizioni. La paura di non riuscire a sostenere il proprio beniamino ha generato uno stato d’ansia collettivo che ha rovinato un pò la festa.
Il rapper in nemmeno 4 anni è diventato uno dei top player in Italia, tra hit con Sfera Ebbasta e un cuore che rimane a Napoli. Emanuele Palumbo, alias Geolier, nasce a Napoli il 23 marzo 2000. Il fulcro della sua vita è uno dei quartieri più difficili della città, che rappresenta però per lui una fortuna. «Crescere a Secondigliano ti dà una marcia in più». «La mia è stata un’infanzia da grande. Ho fatto le mezze giornate a lavoro quando ancora andavo a scuola. Non ho mai chiesto soldi a mia mamma. Me li metteva lei sul comodino». La scoperta arriva quando, a soli 5 anni, 50 Cent pubblica il mastodontico album Get Rich or Die Tryin’. A 12 anni scrive la prima canzone, continuando a fare freestyle tra i corridoi a scuola oppure in varie gare amatoriali. Sa già che il rap è il suo presente e il suo futuro. Diversa però è l’opinione dei genitori (specie del padre). Soprattutto quando, poco più che adolescente, Emanuele decide di mollare scuola e fabbrica per darsi alle rime. «Lavoravo in una fabbrica di lampadari e lasciare questo per mio padre era inconcepibile. Lasciare un posto di lavoro per fare musica, non capiva, mi diceva che dovevo realizzarmi». Il dado è tratto, la decisione è presa.
C’è ancora un problema però: Emanuele si sente ancora troppo a disagio per pubblicare su YouTube un singolo da solo. Si rivolge allora a Nicola Siciliano, che dalla sua ha già pubblicato qualcosa e sta già raccogliendo apprezzamenti in giro, grazie al suo Myke Tyson freestyle. «Vedendo Nicola che era fortissimo, l’ho contattato subito». Ne nasce P Secondigliano, ovvero “per Secondigliano”, un inno alla vita di strada dalla base quasi spettrale. In ogni caso, l’amore di Emanuele per il suo quartiere è già contenuto nel nome d’arte: geôlier in francese significa secondino, guardia carceraria. Ma secondino è anche il nome designato per gli abitanti di Secondigliano, appunto. Il pezzo è subito un successo. Lui stesso racconta come, il sabato prima era un qualsiasi 18enne e il sabato dopo l’uscita di P Secondigliano era già un fenomeno, salutato da tutti in strada. Poi le co9lalborazioni con Gigi d’Alessio, Sfera, Marracash, Gué, Paky, Rocco Hunt, MV Killa, Enzo Avitabile, Anna, Takagi e Ketra.
Geolier – “I p’ me, tu p’ te” (il VIDEO ufficiale)