Sant’Agata de’ Goti. Rinvenuti preziosi reperti archeologici risalenti al IV secolo a.C.: consegnati alla Responsabile dell’Ufficio Archeologico di Montesarchio, Tomay Luigina, per la verifica della loro autenticità.
Si tratta di una grande cratere a calice a vernice nera, una brocca a vernice nera con decorazione vegetale sulla spalla e baccellature sul corpo, un craterisco a campana a vernice ner ed un Kjlix (coppa con due anse) acroma.
Sono risalenti al IV secolo A.C., i reperti rinvenuti due settimane fa a Sant’Agata de’ Goti, precisamente in via Bocca, ben nascosti sotto cumulo di rami: la segnalazione ai Carabinieri della locale Stazione è pervenuta, circa due settimane fa, dal presidente della Pro-Loco saticulana, prof. Claudio Lubrano. L’immediato intervento dei Militari, ha consentito il recupero dei seguenti pezzi:
– Grande cratere a calice a vernice nera;
– Brocca a vernice nera con decorazione vegetale sulla spalla e baccellature sul corpo;
– Craterisco a campana a vernice nera;
– Kjlix (coppa con due anse) acroma.
Gli stessi sono stati consegnati alla Responsabile dell’Ufficio Archeologico di Montesarchio, dott.ssa Tomay Luigina, per la necessaria verifica circa la loro autenticità: dunque l’odierna conferma della preziosità e dell’importanza del ritrovamento, che ha suscitato la soddisfazione di tutti i coinvolti. I reperti saranno custoditi (e messi in mostra) presso il Museo Archeologico di Montesarchio: resta da chiarire se – come è verosimile – provengano da scavi clandestini ed in tal senso sono orientate le indagini, avviate sin dall’atto del ritrovamento. A tal proposito i Carabinieri e le Autorità preposte invitano tutti i cittadini a contattare il 112 e segnalare scavi sospetti, in particolare nelle campagne adiacenti i comuni delle Valli Caudina e Saticulana.