Sessa Aurunca / Chiari. Furti negli appartamenti e spaccio di stupefacenti: 5 arresti nella notte.

Tra i malviventi una dipendente infedele del Resort “Regina degli Angeli”: la serie di furti ha consentito di asportare dalla struttura materiale per la ristorazione per 15mila euro.

Nella ore notturne di oggi 17.12.2018, in Sessa Aurunca (CE) e Chiari (BS), militari della Compagnia Carabinieri di Sessa Aurunca, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto due soggetti per spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina e hashish, e sottoposto altri tre soggetti a misure cautelari di obbligo di dimora nel Comune di residenza ed obbligo di presentazione alla p.g., in quanto resisi responsabili a vario titolo, in concorso con i due arrestati, di una serie di furti aggravati in Mondragone (CE), il tutto fra agosto e novembre 2017. Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Sessa Aurunca, permettevano di disarticolare un piccolo gruppo emergente di soggetti che effettuavano attività di spaccio di sostanze stupefacente nel Comune di Sessa Aurunca ed erano altresì dediti a furti. Le investigazioni, condotte anche mediante attività tecniche consentivano di svelare una fiorente attività di spaccio e di documentarne le modalità ed itineranti, con le quali i soggetti arrestati acquistavano lo stupefacente e lo rivendevano a vari “clienti” nell’agro sessano. L’attività investigativa consentiva di accertare che i medesimi soggetti, unitamente agli altri tre destinatari di misura coercitiva non custodiale, fra i quali una dipendente infedele del Resort “Regina degli Angeli” di Mondragone, si rendevano responsabili di una serie di furti presso il suddetto Resort, asportando dalla struttura materiale per la ristorazione del valore di € 15.000,00 circa, che veniva recuperato dai carabinieri a seguito di perquisizione e restituito agli aventi diritto. All’esito delle formalità di rito, un arrestato veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, un secondo tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, mentre altri tre venivano sottoposti a misure cautelari varie, dall’obbligo di dimora nel Comune di residenza a quello di presentazione alla polizia giudiziaria.

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