Sigarette elettroniche: ora possibili negli uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. Resta il divieto solo nelle scuole.

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Molte le pressioni provenienti da una nuova filiera produttiva, per altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso.

La nuova norma sull’uso delle sigarette elettroniche ha cancellato il divieto di utilizzo nei luoghi pubblici, introdotto nel giugno scorso con il decreto Iva-Lavoro. E’ stato un emendamento al Decreto Istruzione che ha corretto una situazione venutasi a creare con il precedente decreto e che era eccessivamente restrittivo: proibiva difatti la pubblicità persino sulle vetrine dei negozi che vendono le sigarette elettroniche. Le norme erano più restrittive di quelle per il tabacco; ora il testo, riformulato, che dapprima chiedeva l’equiparazione delle sigarette elettroniche con quelle tradizionali, viene reso possibile fumare la “bionda elettronica” dove invece permane il divieto per le sigarette tradizionali: quindi uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. L’elettronica rimane invece vietata nelle scuole, in virtù della norma introdotta dallo stesso decreto Istruzione. Molte le pressioni provenienti da una nuova filiera produttiva, per altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di utilizzo e pubblicità a causa di un intervento normativo improvviso e forse poco approfondito.

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