Sistema “eCall” di bordo di chiamata immediata d’emergenza al numero di telefono 112 dall’autovettura in caso incidente. Indica anche il luogo del sinistro.

parlamento europeo

Nel disegno di legge, i deputati sottolineano la questione della protezione dei dati per garantire che i veicoli munti di sistema eCall non siano tracciabili o soggetti a un controllo costante. Quando una chiamata di emergenza è inoltrata in seguito a un incidente stradale, i dati automaticamente inviati ai centri di emergenza dovrebbero essere limitati

Importante passo in avanti per il sistema eCall di chiamata immediata, automatica e gratuita dall’auto al 112 in caso di incidente stradale. Il Parlamento Ue ha infatti approvato in prima lettura il progetto, con 485 sì, 151 no e con 32 astensioni, chiedendo che diventi di dotazione obbligatoria per tutte le auto nuove entro il 2015 (data posticipabile in caso di problemi per l’industria). Ogni anno si registrano 28 mila vittime e 1,5 milioni di feriti sulle strade della Ue. In caso di incidenti stradali gravi, il sistema “eCall” di bordo utilizza il numero telefonico 112 per allertare automaticamente i servizi di emergenza. Questo indica la posizione esatta per permettere di raggiungere più rapidamente il luogo dell’incidente, salvare vite umane e ridurre la gravità delle lesioni. Nel disegno di legge, i deputati sottolineano la questione della protezione dei dati per garantire che i veicoli munti di sistema eCall non siano tracciabili o soggetti a un controllo costante. Quando una chiamata di emergenza è inoltrata in seguito a un incidente stradale, i dati automaticamente inviati ai centri di emergenza dovrebbero essere limitati al tipo di attivazione, alla classe del veicolo, al tipo di combustibile utilizzato, al momento dell’incidente, alla posizione esatta del veicolo, alla direzione di viaggio e al numero di cinture di sicurezza allacciate. Secondo la Commissione, i dispositivi di chiamata di emergenza a bordo dei veicoli potrebbero costare circa 100 euro. Gli eurodeputati aggiungono che si tratta di un servizio di chiamata pubblico che utilizza il numero telefonico 112 e, pertanto, dovrebbe esserne garantita la gratuità. Il Consiglio Ue potrà ora accettare la posizione dell’Europarlamento oppure adottarne una propria.

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