SPARANISE. Latte vaccino mischiato a latte di bufala, truffa di un locale caseificio: 13 arresti e sequestri di beni.
Gli arrestati sono ritenuti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere, rivelazione di segreto d’ufficio continuato, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, commercio di sostanze alimentari nocive, falso ideologico, rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, lesioni colpose conseguenti a infortuni sul lavoro, violazione di sigilli e smaltimento illecito di rifiuti.
Nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), i militari del locale Comando Provinciale Reparto Operativo, hanno eseguito, nelle provincie di Caserta, Napoli, Salerno e Avellino, un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale sammaritano nei confronti di un gruppo di persone ritenuti gravemente indiziati, tra l’altro, dei reati di associazione per delinquere, rivelazione di segreto d’ufficio continuato, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, commercio di sostanze alimentari nocive, falso ideologico, rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, lesioni colpose conseguenti a infortuni sul lavoro, violazione di sigilli e smaltimento illecito di rifiuti. Le indagini, svolte dal 2011 al 2013, ha avuto inizio dall’approfondimento investigativo conseguente a un grave infortunio sul lavoro verificatosi in un caseificio di Sparanise, nel corso del quale un operaio aveva perso le dita di una mano. L’incidente, segnalato dall’azienda come fortuito, trattasi invece della manomissione di un macchinario, dal quale, al fine di aumentare la produzione, erano stati eliminati i sistemi di sicurezza per gli operatori. L’operaio, dopo aver denunciato il fatto, aveva ritrattato le accuse, a fronte, come poi si sarebbe accertato in seguito, di un’offerta di danaro. L’attività d’indagine ha rivelato l’esistenza di un’autentica associazione per delinquere, al cui vertice vi erano Guido Cantile, uno dei più importanti caseifici produttori di mozzarella di bufala campana DOP del casertano, e i suoi due figli, Pasquale e Luigiantonio, con l’importante e fattivo contributo di alcuni dipendenti e collaboratori dell’azienda e con la complicità e connivenza di veterinari dell’A.S.L..
Gli arrestati
Guido Cantile, nato a San Cipriano D’Aversa il 20.1.1956,
Luigiantonio Cantile, nato a Caserta il 28.11.1987,
Pasquale Cantile , nato a Caserta il 31.10.1985,
Assunta Di Caprio, nata a Teano il 8.5.1981
Agostino Verde, nato ad Aversa il 27.9.1958
Luigi Cammisa, nato a Napoli il 19.4.1966,
Antonio Di Feo, nato a Guardia Lombardi il 15.5.1966,
Giuseppina Genovese, nata a Ercolano il 8.12.1968,
Luigi Bacco, nato ad Agropoli il 5.10.1955
Ileana Micillo, nata a Capua il 5.4.1979
Paola Mormile, nata a San Cipriano d’Aversa il 9.7.1966
Clorinda Bovenzi, nata a Teano il 19.5.1983
Amedeo, Fasulo, nato a Caserta il 15.6.1970