Telese Terme. Maria Pia Selvaggio, dalla letteratura alla drammaturgia: nel progetto ‘I Tuffatori’ nasce il nuovo percorso intrapreso dall’autrice sannita.

maria pia selvaggio

La prima fase di incontro e analisi della scrittura porterà poi alla successiva rappresentazione del lavoro scaturito e coprodotto dall’accademia belga Forteresse.

di Maria Grazia Porceddu

“Tuffatori: gente di coraggio”. Una storia d’amore in cinque quadri. E un omaggio a Massimo Rao. Nasce infatti dall’opera pittorica del pittore sansalvatorese e dalle pagine scelte di Friedrich von Schiller e Jacopo Sannazzaro la residenza di creazione in programma a Napoli e alla quale prenderà parte, in qualità di autore e drammaturgo, anche la scrittrice Maria Pia Selvaggio. Dalla letteratura alla drammaturgia, dunque. Una dimensione alquanto congeniale alla profonda intensità letteraria della Selvaggio. Questo appena iniziato sarà un intenso fine settimana per il direttore editoriale di Edizioni 2000diciassette nell’ambito del progetto affidato alla direzione e regia di Anna Romano, con autori e drammaturghi italiani e stranieri legati al percorso letterario-teatrale di Eu Collective Plays. La prima fase di incontro e analisi della scrittura porterà poi alla successiva rappresentazione del lavoro scaturito e coprodotto dall’accademia belga Forteresse. La sessione di ricerca di drammaturgia e scrittura di Napoli precede infatti altre tappe interessanti culminanti nell’Intercity Festival. Tutto fisico o virtuale, poco importa, è l’abbandono fiducioso e pieno di speranze al vuoto, alla sorpresa, al lasciarsi sorprendere, che conta, il fiato sospeso, gli occhi aperti ad ingoiare tutto, cosa accadrà? E soprattutto, accadrà davvero? Dalla giovinezza alla maturità, cambiano le alture e così il tuffo: la misura del rischio, la forza delle passioni, le forme del desiderio, la storia dei corpi… Il tuffo come metafora del coraggio, passando per Schiller e Jacopo Sannazzaro. Un altro prezioso tassello nella carriera di drammaturga che impreziosisce il percorso letterario dell’autrice sannita da un anno alle prese con la sfida nel mondo dell’editoria segnata dalla nascita di Edizioni 2000diciassette, giovane casa editrice di Telese Terme (Bn). Una carriera costellata di riconoscimenti, l’ultimo in ordine di tempo Maria Pia Selvaggio lo ha ricevuto ad Ercolano (Na) dall’Associazione L’Oro del Miglio per: “le donne che si sono distinte nella società in vari ambiti che vanno dalla cultura all’arte, dal cinema all’enogastronomia, dal giornalismo al sociale unitamente a quelle dell’impresa comprese coloro che operano nell’ombra”. Tutto è partito dal Concorso Feudo di Maida dove la Selvaggio è arrivata finalista con l’Arcistrea, sempre Arcistrea e a seguire Lei si chiama Anna (Guida) per due anni consecutivi le hanno consegnato il premio Olmo e quindi il premio Made in Italy. Tra le sue ultime pubblicazioni citiamo quella realizzata in Brasile A propridade nu@ (La nuda proprietà). L’incontro con il teatro, da qualche anno a questa parte, ha segnato l’inizio di un nuovo percorso emotivamente coinvolgente che non abbandonerà mai.

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