Terremoto nel matese. 30mila euro dal Dipartimento della Protezione Civile del Ministero degli Interni. Si aggiungono ai 250mila già stanziati per sistemare la S.P. 331 e l’acquedotto a San Gregorio.

Piedimonte Matese Protezione civile

Tra le spese che saranno rimborsare quelle sostenute per mantenere in albergo le circa 50 famiglie sfollate, compreso il vitto nei giorni successivi al terremoto, l’allestimento del centro di prima accoglienza alla palestra della scuola “D’Amore”, l’acquisto di letti ed ogni altra spesa necessaria per alleviare le sofferenze ed i disagi delle persone rimaste senza casa.

Stanziati 30mila euro per far fronte all’emergenza degli sfollati dopo le scosse di terremoto che hanno colpito il matese dal 29 dicembre scorso. Il Dipartimento della Protezione Civile presso il Ministero degli Interni, su segnalazione del Prefetto di Caserta Carmela Pagano, ha assegnato una somma pari a 30mila euro in favore dei sei comuni dell’area dell’epicentro, tra cui Alife, Piedimonte Matese, Castello del Matese, San Potito Sannitico, San Gregorio Matese e Gioia Sannitica, a titolo di copertura delle spese sostenute finora per alleviare le sofferenze dei cittadini sgomberati dalle loro case lesionate dal terremoto di magnitudo 4.9 della scala Richter ed assicurare loro un’adeguata sistemazione provvisoria presso altre abitazioni, alberghi, strutture ricettive e centri di accoglienza. La notizia dello stanziamento dei primi fondi a poco più di 20 giorni di distanza dal primo sisma di fine anno, è stata comunicata direttamente dal massimo rappresentante del governo in Terra di Lavoro ai primi cittadini dei comuni del distretto sismico dei Monti del Matese, convocati tra l’altro ieri mattina, mentre erano alle prese con le conseguenze della seconda e forte scossa delle ore 8,12 di lunedì di magnitudo 4.2, in Prefettura a Caserta per un primo vertice conoscitivo sulle spese ammissibili a copertura finanziaria e sulle modalità di rendicontazione da parte delle amministrazioni comunali per poter così beneficiare dei 30mila euro. Tra le spese che saranno rimborsare, come spiegato dal prefetto Pagano ai sindaci Giuseppe Avecone, Vincenzo Cappello, Antonio Montone, Francesco Imperadore, Giuseppe Mallardo e Mario Fiorillo,rientrano quelle sostenute per mantenere in albergo e agriturismi le circa 50 famiglie sfollate, per garantire loro il vitto nei primi giorni successivi al terremoto quando sono rimasti senza una casa, i costi di allestimento del centro di prima accoglienza presso la palestra della scuola elementare “Giovan Giuseppe D’Amore” di piazza Carmine, in primis l’eventuale acquisto di letti, reti e materassi e lenzuola e biancheria varia, ed ogni altra spesa resa di necessaria per alleviare le sofferenze ed i disagi patiti dalle oltre 150 persone costrette ad uscire dalle rispettive abitazioni, in primis le famiglie residenti negli alloggi popolari di via Aldo Moro e via Casino del Duca, o del centro storico del capoluogo matesino, o i vari nuclei familiari di Gioia Sannitica, Castello del Matese e San Potito Sannitico. Un primo segnale concreto, dunque, è arrivato dal Governo, seppur di modesta entità, cui i sindaci sperano ne seguano altri di maggiore consistenza, in primis il riconoscimento dello stato di calamità naturale e di emergenza tanto invocato in queste settimane è reso ancora più attuale dopo la seconda scossa dell’altro ieri mattina. Ad ogni modo, i 30mila euro appena arrivati dal Viminale si aggiungono ai 250mila euro stanziati d’urgenza poche ore dopo il primo sisma dalla Regione Campania, grazie al pronto intervento dell’assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile, e destinati alla messa in sicurezza del costone roccioso della strada provinciale 331 che sale a Matese, nel tratto tra Piedimonte e Castello ed i cui lavori inizieranno proprio oggi con la chiusura dell’arteria per diverse ore durante la giornata fino al prossimo sette marzo, e al ripristino dell’acquedotto campano nel comune di San Gregorio Matese, che serve gran parte della zona fino a Napoli, dove la tubatura idrica principale era franata a seguito del movimento tellurico della terra.

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