Venafro. L’opposizione consiliare all’attacco dell’amministrazione: “Incapacità programmatica: campano alla giornata ma una città non si può governare in questo modo”.

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“Non coinvolgono le minoranze, per non parlare di buona parte della maggioranza che subisce le decisioni di pochi. Questo modo arrogante di amministrare deve essere fermato”. Infine, una stoccata Cantone la riserva “agli amici”

“Un sindaco ed una amministrazione che per l’ennesima volta ci costringono ad una seduta consiliare d’urgenza denotano, evidentemente, una impreparazione, un senso di improvvisazione ed una arroganza che fanno spavento. Venafro non merita questo. Ora basta!”. La minoranza in consiglio comunale alza forte la voce: l’imput è arrivato dalla presidente del Consiglio comunale, Stefania Di Clemente, dopo la convocazione d’urgenza per la seduta straordinaria in programma lunedì alle ore 19.00. La documentazione da poter consulare sarà disponibile solo il giorno stesso della riunione consiliare, con grave pregiudizio – sottolineano dalle opposizioni – del loro ruolo anzitutto di controllo degli atti amministrativi ma anche della facoltà di formulare controproposte. “Ora basta davvero”, hanno esclamato Alfonso Cantone, Carmen Natale e Elena Bianchi di “Venafro che vorrei” nonché Anna Ferreri ed Adriano Iannacone del gruppo misto. Eppure l’unico argomento all’ordine del giorno non è di quelli ‘leggeri’. “Rinegoziazione dei prestiti ordinari della Cassa depositi e prestiti”.  I gruppi di minoranza lamentano l’impossibilità di valutare la documentazione al fine di analizzare se una riorganizzazione e rimodulazione dei mutui convenga effettivamente al Comune o “solo all’attuale amministrazione”. Secondo loro, “questa operazione di spalmatura dei debiti farà sì che nell’immediato il Municipio pagherà di meno, ma nel lungo termine, quello che importa di più ai venafrani, comporterà una quota maggiore di interessi. L’amministrazione Sorbo, alla guida della città pro tempore, sta portando a sbattere tutta la comunità contro un muro. Questo non possiamo più consentirlo! Si facciano bastare i soldi, tanti, in più di tasse che hanno chiesto ai venafrani anziché adottare provvedimenti che per ora salvano l’esecutivo ma che finiranno irrimediabilmente con il mettere nei guai il Comune nel futuro. Piano decennale, rimodulazione dei mutui: significa che oggi si pagherà di meno ma nei prossimi anni, quando cioé Sorbo non sarà più alla guida del Comune, altre amministrazioni si troveranno a fare i conti con gli squassi che si stanno causando. Si sta decidendo il futuro della comunità, è dal 10 novembre che si conosceva la possibilità di rinegoziare i prestiti con la Cassa depositi e prestiti, eppure una maggioranza nemmeno unita e compatta, si sta arrogando il diritto di decidere per tutti. Se non c’erano i tempi formali, il sindaco poteva convocarci quantomeno informalmente per illustrare la questione. Invece niente. La città deve sapere cosa stanno facendo!.  Noi diserteremo il Consiglio perché non vogliamo renderci complici dell’ennesimo linciaggio dell’intelligenza altrui. Il solo scopo di Sorbo è quello di dare la documentazione all’ultimo minuto per non far capire nulla a nessuno, così come avvenuto in occasione del Piano decennale, per il quale tra l’altro a distanza di 20 giorni e più ancora non si capisce chi lo ha redatto indebitando Venafro fino all’osso!”.  Trattasi per l’opposizione di “incapacità programmatica: campano alla giornata ma una città non si può governare in questo modo. Non coinvolgono le minoranze, per non parlare di buona parte della maggioranza che subisce le decisioni di pochi. Questo modo arrogante di amministrare deve essere fermato”. Infine, una stoccata Cantone la riserva “agli amici”: “Con l’ennesimo Consiglio urgente Sorbo lede la libertà di iniziativa dei consiglieri. Di fatto esautora il Consiglio. Peggio del regime di Ceausescu, ciò è inaccetabile. Stando così le cose io mi chiedo: ma i cari amici che siedono in Consiglio ovvero Ricci, Tommasone, Petrecca, Valvona, Iannacone, Di Clemente e la stessa Cifelli come fanno a sopportare una cosa del genere? Allora delle due l’una: o sono complici di questo modo di fare o non sono in grado di amministrare”.

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