Venafro. Questione Impredil e produzione di catrame: si costituisce un comitato civico spontaneo che pubblica il manifesto “Non farti togliere il respiro”.

Venafro

Il Sindaco intanto ha mostrato un dossier di lettere, fax ed esposti, fino all’ultima nota di ieri mattina con cui richiede un incontro urgente al Prefetto, sempre sul grave fenomeno della “ puzza” insopportabile diffusa nell’aria.

Tutti chiedono di incontrare i vertici della Impredil, la società che gestisce lo stabilimento per la produzione di catrame nei pressi del centro commerciale “ La Madonnella”. Così il Sindaco di Venafro Antonio Sorbo: “E’ mia intenzione di incontrare uno dei soci della società, il dottor Domenico D’Agostino. Così come l’associazione di Città Nuova che ha chiesto un incontro pubblico coi dirigenti della Impredil per chiarire il tipo di attività svolta e perché da più di qualche settimana, in corrispondenza dell’area geografica del vostro impianto, l’aria è irrespirabile”. Già indetta una riunione tra tutti i capigruppo in Consiglio comunale, per discutere della questione. Cresce intanto il fronte popolare del No con una sorta di Comitato civico spontaneo, che ha  diffuso un manifesto con su scritto “Non farti togliere il respiro”, ed ha organizzato una grande assemblea popolare per sabato mattina alle 10,00 presso il Convento di San Nicandro. Si vorrà far sentire la voce di protesta contro l’inquinamento soprattutto dell’aria , con l’intento di smuovere gli organi di controllo e gli inquirenti. Nei giorni scorsi si sentiva odore acre di catrame e plastica bruciata: più colpita l’area della Madonnella su cui insiste lo stabilimento della Impredil.  Il Sindaco intanto ha mostrato un dossier di lettere, fax ed esposti, fino all’ultima nota di ieri mattina con cui richiede un incontro urgente al Prefetto, sempre sul grave fenomeno della “ puzza” insopportabile diffusa nell’aria. Ha anche mostrato una denuncia prodotta presso la Caserma dei carabinieri di Venafro ed altre alla Magistratura, come le sollecitazioni prodotte all’Arpam ed alla Forestale per i dovuti controlli. Il Sindaco ha ribadito che non può emettere un’ordinanza contingibile ed urgente di chiusura dell’impianto, che verrebbe subito annullata senza il supporto di un’analisi di pericolosità per la salute pubblica. Del resto possono bastare anche altre denunce di cittadini, con qualcuno che certifica di aver dovuto far ricorso alle cure mediche, per spingere le autorità inquirenti a smuovere le acque. “ Chiederemo alla Regione, all’assessorato alle Attività Produttive ed all’Ambiente di modificare la normativa vigente. Per impedire che taluni stabilimenti non vengano impiantati troppo vicini ai centri abitati e che abbiano restrizioni più severe”, ha affermato il primo cittadino di Venafro.

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