Venafro / Sesto Campano. Falsità materiale, denunciato 55enne del luogo. Bloccato 30enne alla guida di un’auto completamente ubriaco.

carabinieri isernia

Nel corso di una serie di controlli eseguiti dai Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia, al fine di contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità, sette persone sono state denunciate, sottoposte a sequestro tra l’altro dosi di marijuana e recuperata refurtiva di ingente valore. A Venafro, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 55enne del luogo per il reato di falsità materiale, avendo tentato di incassare un assegno dell’importo di circa tremila euro dopo averlo falsificato. Ad Isernia, nei pressi della stazione ferroviaria, i militari del Nucleo operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno denunciato due 20enni del luogo, trovati in possesso di varie dosi “marijuana”. La droga rinvenuta, che i due occultavano nei calzini, è stata sottoposta a sequestro, mentre continuano le indagini per accertare se lo stupefacente era per uso personale o se destinato all’attività di spaccio. A Sesto Campano, i militari della locale Stazione hanno bloccato un’autovettura Fiat Panda, con alla guida un 30enne del luogo, completamente ubriaco, che con la sua condotta metteva in grave pericolo l’incolumità degli altri utenti della strada e quella propria. Dopo accurati accertamenti, nei confronti dell’uomo è scattata una denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, il ritiro della patente di guida e il sequestro del veicolo. A Filignano, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 45enne di Afragola in provincia di Napoli, il quale nel restituire alcuni locali da lui presi in affitto, provocava danni alle infrastrutture e agli arredi, e inoltre si impossessava di alcuni materiali custoditi all’interno, appartenenti al proprietario. L’accusa nei suoi confronti è di danneggiamento e Furto. A Carpinone, un 32enne di Isernia, è stato invece denunciato dai militari della locale Stazione per furto aggravato. L’uomo, dopo aver proceduto al taglio di alberi di faggio all’interno di una proprietà privata, si impossessava di centinaia di quintali di legna per un valore economico stimato intorno ai venticinquemila euro.

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