Vinchiaturo / Morrone del Sannio. La vacanza in Italia finita in tragedia alla vigilia di ferragosto di Norma Mercedes Romero: gravissimo anche il suo compagno.

La turista argentina è la seconda vittima del terribile schianto del minibus messo a disposizione da Trenitalia a Vinchiaturo: indagato per omicidio stradale il conducente.

di Nicola De Rossi

Si chiamava Norma Mercedes Romero, aveva 64 anni e abitava a Cordoba, in Argentina, la seconda, incolpevole vittima del tragico incidente stradale successo nella tarda serata della vigilia di Ferragosto nel territorio comunale di Vinchiaturo, in provincia di Campobasso. La donna, di professione commerciante, stava trascorrendo un periodo di vacanza in Italia con il compagno e connazionale G. V. F., ottant’anni, di origini molisane, di Jelsi, rimasto a sua volta gravemente ferito: è ancora ricoverato in coma presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso. La coppia aveva fatto tappa anche a Roma e a Venezia, come testimoniano tante foto felici postate sui social, e la sera del 14 agosto doveva raggiungere Campodipietra per trattenersi alcuni giorni presso i parenti di lui. Norma Mercedes e il compagno, assieme all’altra vittima, la quarantaquattrenne Giovanna Colasurdo, (originaria di Morrone del Sannio dove stava rientrando per trascorrere il Ferragosto ma attualmente residente per motivi di lavoro a Massa Carrara), stavano viaggiando a bordo di un minivan messo a disposizione da Trenitalia: a causa del ritardo del convoglio Roma-Caserta, infatti, molti passeggeri avevano perso la coincidenza per Campobasso e non si era trovato posto per tutti in pullman. Per i tre viaggiatori rimasti purtroppo coinvolti nel terribile schianto, l’azienda aveva reperito un altro mezzo sostitutivo, un minibus Renault Trafic da nove posti. Giunto però al km 124 della Strada Statale 87, al bivio per Vinchiaturo, all’incirca alle 22.30, nell’affrontare il “curvone” nei pressi del ristorante “La Quercia”, già teatro di numerosi incidenti anche gravi, tanto da “meritarsi” l’appellativo di “curva maledetta”, il conducente, un sessantenne casertano, ha perso il controllo del mezzo finendo con la parte posteriore, quella dov’erano seduti i passeggeri, contro il cancello di un’attività artigianale. Per le due donne non c’è stato scampo: sono state estratte a fatica dalle lamiere contorte del minivan dai vigili del fuoco di Campobasso ma i sanitari del Suem, prontamente accorsi, non hanno potuto che constatare il decesso, praticamente istantaneo, della turista argentina a causa dei gravi politraumi riportati, mentre Giovanna Colasurdo sarebbe spirata poco dopo. E’ stato invece trasportato in condizioni gravissime e in prognosi riservata al “Cardarelli” l’altro passeggero e compagno della sessantaquattrenne, G. V. F., mentre l’autista, che sarebbe risultato negativo all’alcol e al drug test a cui è stato sottoposto dai carabinieri della locale stazione, se l’è cavata miracolosamente con ferite lievi, ma adesso dovrà rispondere del reato di omicidio stradale. Sul tragico incidente infatti, come da prassi, la Procura di Campobasso ha aperto un procedimento penale per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Vittorio Gallucci. Il Sostituto procuratore non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia e ha dato il nulla osta per i funerali (quelli di Giovanna Colasurdo si sono già tenuti). Norma Mercedes Romero lascia nell’immenso dolore a Cordoba due figli, Pamela Edith, di 42 anni, e Gonzalo Javier Armando, di 37, un fratello, Luis Carlos, e la sorella Adriana, che vive a Tenerife. I familiari, per essere assistiti e per ottenere giustizia, attraverso il consulente personale e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. Studio3A si farà carico di tutte le pratiche per il rimpatrio della salma, per dare modo ai congiunti di dare quanto prima l’ultimo saluto e una degna sepoltura alla loro cara nel loro Paese, e si è già attivato per fare piena luce sui fatti e sulle responsabilità e per seguire gli atti della Procura.

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