Casapulla / Roma. Dall’aprire il Parlamento “come una scatoletta di tonno” alla nomina dei senatori a vita: lo “sconquasso” dei 5 Stelle.

“Il senatore Renzi ha nominato il senatore Mario Monti”. Aberrante!!
Agostino Santillo nato a Caserta nel ’74 ma vive a Casapulla, di professione ingegnere, è stato eletto per la prima volta nel marzo del 2018, quando i grillini fecero un “botto” di voti tanto da far eleggere anche deputati che non erano iscritti nel listino tanto i numeri che ottennero.
Si presentarono alle Camere del 2018 come coloro che avrebbero “aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno”. Sono passati (quasi) cinque anni, comunque tutta quella legislatura, ma i disastri prodotti dallo loro arroganza politica, o meglio, dalla loro poca umiltà, diciamo così falsa modestia, sono stati ben ricordati dai cittadini elettori, che gli hanno attribuito stavolta meno della metà dei voti, perdendo in tutt’Italia oltre 6 milioni e mezzo di consensi.
Nel mentre le figuracce continuano, cosa ha detto in aula lo stesso rieletto parlamentare di Casapulla (passato ora dal Senato alla Camera), non sapendo neppure chi nomina i senatori a vita. In una impeto non indifferente l’esponente grillino del casertano ha condannato pure la nomina dei senatori a vita, ma fatta da chi? “Il senatore Renzi ha nominato il senatore Mario Monti”.
UN PO’ DI NORME COSTITUZIONALI
I Senatori a vita in carica al 2022 sono sei: il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e altri cinque di nomina presidenziale (Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia, nominati da Napolitano, e Liliana Segre, nominata da Sergio Mattarella. La carica di senatore a vita, nell’ordinamento giuridico italiano, è prevista dall’articolo 59 della Costituzione che designa i soggetti facenti parte con mandato vitalizio del Senato della Repubblica. Essi si distinguono in “senatori di diritto e a vita” (ossia gli ex presidenti della Repubblica, che accedono automaticamente alla carica una volta ultimato il loro mandato) e “senatori a vita di nomina presidenziale” (ossia nominati – nel numero massimo di cinque – dal Capo dello Stato tra i cittadini italiani che abbiano «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario». La differente denominazione non cela però alcuna differenza in termini di competenze e prerogative, le quali sono comunque del tutto equiparate a quelle di coloro che ricoprono la carica senatoriale con mandato elettivo a termine. Non essendo soggetti al rinnovo in occasione delle tornate elettorali, i senatori a vita decadono dalla carica solo per decesso, rinuncia o a seguito di destituzione secondo i canonici meccanismi di decadenza parlamentare.
