CAMIGLIANO. Sequestrati beni per oltre un milione di euro nell’ambito dell’operazione Dynasty legata a clan camorristici del marcianisano.
Con il sequestro di ieri, l’ammontare dei beni sottratti negli ultimi quattro giorni agli indagati dell’operazione «Dynasty» supera i sei milioni di euro.
Nuovo colpo al patrimonio dei camorristi legati ai Musone: la compagnia della guardia di finanza di Marcianise, diretta dal capitano Davide Giangiorgi, ha sequestrato una palazzina composta da sei appartamenti a Marcianise ed una tenuta di campagna a Camigliano. Usura ed estorsione aggravate dalla legge antimafia sono i gravi capi d’accusa mossi all’indirizzo degli arrestati, tra essi Eremigio Musone e Roberto Trombetta, rispettivamente figlio del boss Vittorio e fratello di Gino, nell’ambito di inchieste per estorsioni e pizzi. Il tutto si sarebbe mosso grazie ad un’intercettazione telefonica: “Per ristrutturare il palazzo ho speso 800mila euro”, dice Eremigio Musone. Secondo la procura, quell’immobile è dei fratelli della defunta moglie di Musone. La tenuta di Camigliano risulta intestata ai coniugi Annamaria Troise e Giancarlo Buonpane, fratello di una donna che rimase a sua volta coinvolta in un’inchiesta sul clan Belforte. Secondo gli accertamenti dei militari, c’è “una discrepanza sostanziale tra i redditi dichiarati tra i due e il patrimonio che risulta loro intestato”, “sono prestanome di Musone”. Con il sequestro di ieri, l’ammontare dei beni sottratti negli ultimi quattro giorni agli indagati dell’operazione “Dynasty” supera i sei milioni di euro. Oltre alla villa a Capodrise e alle palazzine, sono state sequestrate anche delle auto. Ed attraverso intestazioni fittizie si è risaliti ad una serie di teste di legno. Qui, le vittime del giro di prestiti pagavano gli interessi e costretti a intestarsi le auto degli indagati.