SPARANISE / BRANDIZZO. Il tecnico Antonio Massa ammette in lacrime: “Non mi avevano dato l’interruzione della linea”. L’ex collega: “Si lavorava senza autorizzazioni”.

Sparanise, paese del quale era originario uno dei cinque operai morti. Giuseppe Sorvillo, 43 anni, residente a Brandizzo, era nato a Capua, padre di due bambini, la moglie Daniela è di Carinola.

Il tecnico coinvolto nella strage del treno, Antonio Massa, è stato interessato da un video custodito nel telefono di Kevin Laganà e che è diventato la prova regina nell’inchiesta lungo la linea ferroviaria a Brandizzo, dove hanno purtroppo perso la vita cinque persone: Giuseppe Sorvillo, 43 anni, (residente a Brandizzo ma di Sparanise: lui è nato a Capua, padre di due bambini, la moglie Daniela è di Carinola); Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli. Illesi altri due: sotto shock il macchinista.

“Appena vi dico treno, andate da quella parte”. Sono state proprio le sue parole a dare il via libera agli operai, che si sono avviati sui binari incontro alla morte. Ma non avrebbe dovuto pronunciarle: il tecnico Rfi ha ammesso in lacrime davanti ai magistrati che stavano ascoltando la sua testimonianza di non aver mai ricevuto l’interruzione della linea

I pm che lo stavano ascoltando lo scorso 31 agosto, hanno dovuto interrompere la deposizione, poiché dopo tale ammissione di colpa non si poteva più considerarlo un testimone, ma un indagato

Antonio Massa, l’addetto Rfi, indagato insieme a un collega per la strage del treno a Brandizzo, avrebbe ricevuto tre avvertimenti prima che i cinque operai venissero travolti. «Possiamo cominciare?» chiede Massa alla dirigente movimento della stazione di Chivasso, che risponde: «State fermi. Deve ancora passare un treno, che è in ritardo. Aggiorniamoci dopo». La squadra di operai però, non si ferma e va sui binari. I cinque avrebbero ricevuto l’ok dei superiori.

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