ALIFE. Nomina della Commissione locale paesaggistica, 3 a 2 e palla al centro: esce sconfitta la (ex) maggioranza, a vincere sono le minoranze.

“Gli insicuri camminano modesti a testa bassa, gli spavaldi incedono fieri a testa alta: in entrambi i casi il rischio di cadere è elevato” (Emanuela Breda).

Nomina della Commissione locale per il Paesaggio: non ci sono dubbi che la (ormai ex) maggioranza di “Rinascia alifana” ne esce sconfitta, riuscendo ad eleggere (solo) due componenti sui cinque disponibili. Presidente, come da decreto, sarà il confermato Lello D’Abbraccio da Piedimonte Matese, in servizio in qualità di collaboratore all’area tecnica già da diversi anni al Municipio alifano, e come componenti l’organo sarà ora composto dai seguenti tecnici: Giuseppe Sansone, Pierfernando Pisaturo, Francesco Santangelo. Giuseppe Sasso e Gabrielle Gambella. Una composizione alquanto variegata, che tiene conto delle diverse professionalità, inseriti ciascuno in uno (o più) raggruppamenti in base alle personali specializzazioni (ne sono cinque). Caduta l’ipotesi baldanzosa del sistema di votazione plurimo, ovverosia ogni consigliere partecipa alla votazione di ciascuno dei cinque componenti la Commissione, sfacciatamente proposto la volta scorsa dal gruppo “Rinascita alifana” nonostante norme e dispositivi regionali dicano tutt’altro, si vota per voto singolo: ogni consigliere esprime uno, ed un solo, voto. Doveroso non far passare in secondo piano l’arroganza con la quale la maggioranza voleva imporre il criterio di votazione della Commissione: addirittura pretese di mettere a votazione nell’assise ultima la scelta del sistema di voto, ed a quella votazione (6 consiglieri abbandonarono l’aula per acclarata illegalità: Pasqualetti, Di Muccio, Cirioli, Di Caprio, Guadagno e Macchiarelli ) ne prese parte lo stesso vice sindaco Enrico Palmieri (con l’intenzione, poi, di assentarsi nella votazione stessa per l’evidente incompatibilità perchè si voleva far eleggere quale componente il cognanto Giuseppe Sansone). Maggioranza che era sicura di portare a casa tutti e cinque i componenti, scelta poi sfaldatasi via via che cadevano le varie ipotesi formulate (Mercorio prima, Furno poi, ed altri). Alla resa dei conti voto singolo e maggioranza sconfitta (nuovamente). Ed ecco che dall’urna escono 2 voti per Giuseppe Sansone (cognato del vice sindaco Palmieri), 2 preferenze per Pierfernando Pisaturo (il nome fortemente caldeggiato da Alfonso Santagata, consorte della sindaca Maria Luisa Di Tommaso), e 2 voti per Luigi Tartaglia, il tecnico scelto dal consigliere Simonelli. Totale voti 6, quanti i componenti la maggioranza, sindaco compreso (Di Tommaso, Delli Veneri, Ginocchio, Morellli, Simonelli e Zazzarino, Palmieri costretto ad uscire per incompatibilità). Entrano in commissione, pertanto, i primi due (Sansone e Pisaturo), con enorme delusione in primis dello stesso avvocato Simonelli, che puntava forte sulla elezione di Tartaglia. Quindi il gioco delle minoranze: il neonato gruppo “Alife libera” (la Di Muccio costretta ad uscire) vota per il tecnico Francesco Santangelo, che alla fine becca tre voti, uno anche dal gruppo “Uniti per Alife” ed un altro dal gruppo de “L’Elefante”. Con un solo voto entrano pure Giuseppe Sasso, fratello dell’ex consigliere Luca (l’altro voto di “Uniti per Alife”) ed un sol voto pure per l’ultima componente Gabriella Gambella (l’altro voto de “L’Elefante”).

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