Alife. Stamane la tavola rotonda con Zinzi e Giaquinto: “La tutela del territorio e l’inquinamento ambientale”
Le rappresentanze degli agricoltori hanno proposto un’etichettatura dei prodotti dell’alto casertano, proprio per distinguerli da quelli di altre zone della cosiddetta “terra dei fuochi”: potrebbe essere un modo per salvaguardare i prodotti della zona da potenziali campagne mediatiche negative.
Presenti Sindaci e diversi amministratori comunali alla tavola rotonda stamane in aula consiliare ad Alife su “La tutela del territorio e l’inquinamento ambientale”. Il Sindaco della Città di Alife, Giuseppe Avecone, promotore dell’iniziativa, ha organizzato al meglio l’incontro, che ha riscosso successo di pubblico, e critiche: “E’ il prosieguo di un lavoro iniziato già da qulache tempo – ha rimarcato il primo cittadino di Alife. Il Presidente Zinzi e l’assessore Giaquinto hanno voluto incontrare i rappresentanti del territorio, altra tappa del loro percorso che sicurametne avrà altri incontri in zona. Bisongna tenere alta la tensione, ma sicurametne non creare allarmismi, fondamentale rimane pianificare le opere di bonifica da fare“. Insieme all’amministrazione comunale di Alife, al gran completo, hanno discuso il Presidente dell’amministrazione provincile di Caserta, on.le Domenico Zinzi, l’assessore provinciale all’agricoltura, e Sindaco di Caiazzo, Stefano Giaquinto, il Sindaco di Prata Sannita, Domenico Scuncio, di Dragoni, Silvio Lavornia, di Vairano Patenora, Bartolomeo Cantelmo, di San Potito Sannitico, Francesco Imperadore, l’assessore ai servizi sanitari del Comune di Piedimonte Matese, Marcellino Iannotta, un rappresentanto del Parco regionale del Matese (inviato dal Presidente Umberto De Nicola), rappresentanti delle confederazioni di agricoltori, l’assessore del Comune di Sant’Angelo d’Alife, Michele Caporaso, il Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, Piero Cappella, ed altri. Il punto cruciale dell’incontro è stata la fotografia del territorio, anche e soprattutto alal luce dei recenti scandali di rifiuti tossici presuntivamene dissseminati sui terreni agricoli. Ne è emerso che il territorio dell’alto casertano è una zona tanquilla, sotto questo aspetto, e non ha subito grossi sversamenti, ne recenti ne tantomeno in passato, tanto da creare preoccupazioni per la salute pubblica. Ma questo non significa che bisogna tenere alta l’allerta, e vigilare su un territorio che rimane comunque vasto e di difficile controllo; a questo controllo costante va unita l’educazione dei ragazzi fin dall’età scolare, ad aver un comportamento coretto nei confronti dell’ambiente e della sua conservazione. Le sorgenti d’acqua, da cui si attinge per alimentare le condotte idriche comunali del territorio, così come è stato ricordato da più interlocutori, sono sotto controllo, e non destano affatto preoccupazioni. Preoccupazioni che invece potrebebro destare i pozzi artesiani, non sempre dichiarati ufficilamente, a volte abusivi e per questo non controllati: l’acque che da essi si preleva potebbe non essere sicura e potabile. Allerta va giustamente rivolta anche alle falde acquifere, verso cui ci sarà un costante monitoraggio, e che in passato hanno creato preoccupazioni per la tutela della salute pubblica. Insomma, l’alto casertano, a detta di tutti, era, è e rimane una zona “vergine” sotto certi aspetti, incontamianta dal punto di vista delle scorie tossiche oggetto di massiccia campagna informativa, e negativa, nelle ultime settimane. Le rappresentanze degli agricoltori hanno proposto un’etichettatura dei prodotti dell’alto casertano, proprio per distinguerli da quelli di altre zone della cosiddetta “terra dei fuochi”: potrebbe essere un modo per salvaguardare i prodotti della zona da potenziali campagne mediatiche negative. Il Presidente dell’amministrazione provincile di Caserta, on.le Domenico Zinzi, ha sottolineato il fatto che molto è stato fatto nella direzione di “bonificare il territorio” dai rifiuti: già oltre il 50% del territorio provinciale, ha ricordato il Presiente, è stato posto sotto controllo, acnhe se “molta speculazione ès tata fatta in proposito“. Fattore che sicuramente contribuirà ad una maggiore sorveglianza sulle zone “calde” saranno le guardie ambientali, un gruppo di volontari che a titolo gratuito prestano le loro attività di supporto alle istituzioni, allo scopo di sorvegliare i siti potenzialmente oggetto di scarichi abusivi di rifiuti: i volontari sono stati formati dall’ente provincia e messi a disposizione dei Comuni che ne facciano richiesta (la Città di Alife ha a disposizione ils ervizio offerto dalla guardia ambientale Giuseppe Caravella). Infine le rappresentanze degli agricoltori hanno proposto una “mappatura del territorio“, proprio per definire le aree più sane e quelle meno sane.