CAIAZZO. Servizio 118 e guardia medica a rischio trasferimento, “Caiazzo Bene Comune” svela al lettera rimasta per mesi nel cassetto e denuncia i ritardi del Comune.

“Giaquinto era a conoscenza dal 9 gennaio del rischio di perdere 118 e guardia medica ma si è svegliato dal torpore quando presso l’Asl si è fatto avanti un altro Comune vicino”.

di Enzo Perretta

“Il Sindaco Stefano Giaquinto, con un post pubblicato il 20 maggio sul suo profilo facebook, in merito al temuto trasferimento del Servizio 118 e della Guardia Medica in altri Comuni limitrofi, rassicurava la cittadinanza tutta dichiarando che “ci siamo attivati quanto prima per assicurare la continuità del servizio all’utenza”. Nello stesso messaggio social precisava ancora che, a seguito delle note con le quali l’ASL di Caserta, il 7 e il 12 maggio scorsi, aveva richiesto al Comune di Caiazzo di individuare una nuova sistemazione per i Servizi citati, il 118 era stato già trasferito dalla sera prima presso i locali della scuola primaria nel rione Garibaldi, in attesa della formalizzazione del contratto per il trasferimento definitivo presso la ex caserma carabinieri, dove avrebbe trovato ospitalità anche la Guardia medica. La realtà è un’altra: dal 9 gennaio scorso, l’Asl ha chiesto a più riprese al Comune e al sindaco Giaquinto di trovare una nuova sede ma lui in questi cinque mesi ha preferito farsi selfie piuttosto che trovare una soluzione che evitasse alla città l’ulteriore perdita del 118 e della Guardia Medica”. A denunciarlo sono i consiglieri di Caiazzo Bene Comune, Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Della Rocca, che hanno scoperto la documentazione che inchioda il sindaco e l’amministrazione comunale alle loro responsabilità. “Ci risiamo! Ancora una volta il Sindaco usa toni trionfalistici per tentare di celare le sue profonde lacune. E lo fa abusando della buona fede di quanti, a Caiazzo, credono ancora nella bontà e nell’efficienza di questa Amministrazione comunale, arrivando a manifestare il consenso e la loro approvazione con un “mi piace” sul post pubblicato, molto pochi tra l’altro. Ebbene, il sindaco non dice che invece le comunicazioni dell’ASL di maggio altro non sono che le ultime evenienze di una corrispondenza già avviata a gennaio, precisamente il 9 gennaio 2020, allorquando il Distretto Sanitario rappresentava l’urgente necessità di trovare una sistemazione per il 118 e la Guardia Medica. Giaquinto non si curava, però, di quella richiesta, destandosi solo il 13 maggio, quando altri Sindaci dell’alto casertano, a fronte dell’inerzia del nostrosindaco, manifestavano formalmente all’ASL la loro disponibilità ad ospitare i Servizi 118 e Guardia Medica presso le proprie strutture. Finalmente, quello stesso giorno, forse scosso dal terrore di perdere un altro servizio vitale per la città (oltre a quanto già accaduto per la caserma carabinieri), il sindaco provvedeva a far pubblicare un avviso pubblico per informare i cittadini eventualmente intenzionati a porre a disposizione un locale dove allocare le strutture sanitarie”, continua la minoranza consiliare. “Si potrà dire che la lettera dell’ASL del 9 gennaio al Comune probabilmente non sia mai arrivata. Può succedere (resta il fatto che noi l’abbiamo trovata e la alleghiamo al comunicato. Certo, se così fosse sarebbe alquanto insolito. Sarebbe strano, infatti, se le lettere, quelle importanti, indirizzate all’Amministrazione comunale di Caiazzo si perdessero lungo il percorso. Si, perché una cosa del genere era già accaduta il 25 gennaio 2012, quando la Prefettura di Caserta avvisò il Comune di Caiazzo, insieme ad altri Comuni dove la lettera arrivò puntualmente a chi di dovere, che la ditta “D’Angelo Costruzioni srl”, che stava eseguendo i lavori di ampliamento del cimitero, era stata colpita da provvedimento di interdizione antimafia (per i più scettici alleghiamo anche in questo caso la lettera). E cosa fece in quella circostanza il comune di Caiazzo, guidato ora come allora sempre dal Sindaco Stefano Giaquinto? Anziché revocare i lavori alla ditta “D’Angelo Costruzioni” – come legge avrebbe preteso – affidò alla stessa azienda, in data successiva all’interdittiva, anche i lavori di ripristino della frana per la modica cifra di 500 mila euro. Strano, vero? Allora delle due l’una: o le carte importanti non giungono al mittente, non si trovano nei cassetti del Comune, oppure se arrivano il sindaco non le legge. Ma il vento in paese finalmente è cambiato. Sempre più persone sono stufe degli slogan del Sindaco, non ci credono più. E quei pochi che ancora mettono un “mi piace” ai suoi post avranno modo di approfondire la questione che stiamo prospettando e rendersi conto di quanto il sindaco utilizzi i social per propagandare notizie false. Allora Sindaco, noi consiglieri di opposizione del gruppo “Caiazzo bene comune”, le diamo un consiglio: per il tempo che le rimane ancora (purtroppo dovremmo ancora sopportarla) alla guida di questa amministrazione, legga meglio le carte piuttosto che continuare a farsi i selfie che, ahinoi, ad oggi sono quello che le riesce meglio”, concludono Ruggieri, Mone e Della Rocca.

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