Caso De Girolamo. Botta e risposta Ministro e Umberto Del Basso De Caro: “Ma chi è questo Pisapia”, direttore amministrativo dell’Asl di Benevento.

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La De Girolamo (nella foto a dx) si difende: “Vengo qui con la forza della mia pulizia interiore per affermare la difesa dell’unico patrimonio che ho a parte la mia famiglia, il mio onore, la mia dignità, la mia onestà”. Ma l’accusato di complotto, Del Basso De Caro (nella foto a sx), replica: “ma questo Pisapia è un mascalzone? Io non lo so. So che è stato nominato dalla De Girolamo, al pari del direttore generale della ASL”.

Sono state alla fine ben 27 le pagine lette dal ministro sannita Nunzia De Girolamo ieri alla Camera a Montecitorio, nella sua difesa ed in risposta alle interpellanze presentate dal Pd e dal Nuovo Centrodestra. L’auspicio della Ministra è “che ora la Magistratura indaghi sul complotto”. Complotto già evocato in Aula, quando rimanda il compito di precisare nomi, tempi e circostanze, a chi le ha riferito il fatto. A lui (Felice Pisapia, evidentemente) l’invito a raccontare tutto ai giudici. Questo benedetto nome, però, la De Girolamo lo fa, citando “Del Basso De Caro, uomo potente sul territorio beneventano, importante avvocato e deputato del Pd”. Ma la De Girolamo non si ferma al palamentare del Pd, ma parla pure di “Giornalisti e gruppi parlamentari”, e chi poteva avere interesse nell’inguaiarla, se non un avversario politico? Polemiche a non finire, insomma,  per il Ministro dell’Agricoltura del governo Enrico Letta. Oltre a Umberto Del Basso De Caro, chiamato in causa nei giorni scorsi nelal telefoanta tra l’ex direttore amministrativo dell’Asl Felice Pisapia e l’attuale ministro per l’Agricoltura, che insiste con la tesi del  complotto, oltre alla sua estraneità ad ogni abuso o a comportamenti non conformi al dettato della Costituzione: “Vengo qui con la forza della mia pulizia interiore per affermare la difesa dell’unico patrimonio che ho a parte la mia famiglia, il mio onore, la mia dignità, la mia onestà. Mai e poi mai ho abusato del mio ruolo di deputato e mai, mai e poi mai, ho violato la legge e la Costituzione sulla quale ha giurato fedeltà”. Umberto Del Basso De Caro, dal canto suo, è seduto col segretario regionale della Campania del PD Enzo Amendola, la teanese Pina Picierno, responsabile legalità della segreteria di Matteo Renzi. “Il suo intervento mi è parso del tutto generico e allusivo – si è difeso De Caro. Le intercettazioni, di cui si è parlato diffusamente, non sono abusive per la potente ragione che non sono intercettazioni. Si tratta di trascrizione di conversazioni tra presenti, pacificamente ammissibili dal codice di rito. Centinaia di processi – aggiunge – si sono svolti e sono stati definiti con questo metodo. Potrà essere anche censurabile de jure condendo, ma de jure condito è questo. Vi è un tentativo di avvelenamento dei pozzi che mi riguarda, anche se stamane in Aula il Ministro si è guardato bene dall’evocare le mie generalità complete”. Ma la sua estraneità a qualsivoglia tesi complottista, De Caro l’ha ribadita in seguito, “posto che è una conversazione tra due persone presenti”, è sulla paternità della registrazione tra De Girolamo e Pisapia. Chi l’ha fatta? “Non lo sappiamo” ribatte il deputato sannita; “Per la verità, da profano della materia e ascoltando quella registrazione, mi è parso molto più netto e nitido il tenore delle parole pronunziate dal Ministro. In genere, sono più nette e nitide le parole pronunciate da chi registra. È quanto ho appreso – prosegue – che si era preoccupato di acquisire quella registrazione che a lui è stata negata perché si è detto che era nella disponibilità dei difensori dell’onorevole De Girolamo. La registrazione del 30 novembre 2012 interviene quando il sottoscritto non è parlamentare, quando il Ministro De Girolamo non è Ministro e quando vi è la XVI legislatura repubblicana. Quindi, siamo fuori contesto. Siamo, però, in quel contesto di registrazioni, perché le registrazioni cui ha fatto riferimento in Aula il Ministro sono di luglio, del 23 e 30 luglio del 2012. Ora, ci si chiede – incalza De Caro: ma questo Pisapia è un mascalzone? Io non lo so, signor Presidente. So che è stato nominato dalla De Girolamo, al pari del direttore generale della ASL. Questo è certo. Poi, che sia un mascalzone lo diranno evidentemente i giudici; non i pubblici ministeri”.

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