Castello del Matese. Movimento dei “forconi”, Achille Natalizio: “un fenomeno assolutamente costruito dai media; onestamente non riesco a spiegarmi il perché”.

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Ma qualcuno vuole dire a lor signori che è finita? Qualcuno vuole dirgli che la pacchia è finita, vuole riportarli nella relatà, quella delle famiglie che devono mettere un piatto caldo sulla tavola almeno una volta al giorno. Il vero cambiamento è già iniziato.

Mentre il movimento dei “forconi” va avanti nella sua civile, e pacifica, protesta, cominciano ad avanzare dubbi sulla bontà dell’iniziativa. Interviene Achille Natalizio, ex Presidente SMA, ex consigliere comunale a Castello del Matese, per dire la sua: “Il movimento dei Forconi si dimostra ogni giorno di più, un fenomeno assolutamente “costruito” dai media; onestamente non riesco a spiegarmi il perché“. A sostegno della sua tesi si inserisce il pensiero di Piero Cappello, Presidente dell’Asi di Caserta, esponente del Pd, cuperliano convinto, fratello del Sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo: “C’è un disegno, dalla caduta di Berlusconi in poi, novembre 2011, di terrorizzare gli italiani oltre il dovuto. Solo dati negativi, solo fabbriche che chiudono. Mai che parlino dell’impressionante invasione dei mercati esteri da parte delle aziende italiane con trend di crescita superiori ai tedeschi in tutti i settori. Credo sia un disegno di poteri forti, salotti buoni, logge varie, alta burocrazia per convincere tutti della loro indispensabilità ed impedire che possa esserci un vero cambiamento“. Ma qualcuno vuole dire a lor signori che è finita? Qualcuno vuole dirgli che la pacchia è finita. Il fenomeno dei “forconi” non è costruito dai media: a Piedimonte Matese, tanto per non andare lontano con l’immaginazione, ma per restare “a casa nostra”,  stazionano da giorni ormai delle persone, dei cittadini italiani prima, e di Piedimonte Matese poi: hanno impiantato un gazebo e stanno dicendo semplicemente “basta”, non ce la facciamo più. Si toglie l’IMU e si introduce l’IVA al 22%, si sussurra a bassa voce di tagliare un ‘imposta ma se ne inseriscono realmente due. Per i docenti del pubblico impiego 7/8 anni di blocco dell’adeguamento stipendiale, nonostante sia obbligatorio ogni due anni; e da quest’anno, per i precari, taglio della corresponsione delle ferie non godute (mille euro, in media, in meno in busta paga). I dati non sono negativi, sono neri. Non chiudono solo le fabbriche, chiudono anche e soprattutto le piccole botteghe, dal salumiere al calzolaio, dall’imbianchino al tappezziere. Le aziende italiane hanno delocalizzato all’estero poichè questo nostro Stato Italiano miope ancora non ha compreso che il costo del lavoro in Italia è il più alto d’Europa. L’impressionante invasione c’è stata, si , ma di produttori esteri in Italia. Qualcuno si è fatto un giro per i discount, il fine settimana, o forse quelli che percepiscono stipendi da 6/7 mila euri al mese non li conoscono? Ebbene, ai discount si vendono per lo più prodotti di aziende estere, ad un costo decisamente inferiore e non necessariamente qualitativamente inferiore. Il vero cambiamento è già iniziato.

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