MIGNANO MONTELUNGO. La clinica con 31 posti letto del medico-santone al centro di controlli da parte dei Nas.

mignano montelungo de luca

“Sì, mi chiamano “santone” ma perché curo la gente anche gratis. Ho tre specializzazioni, sono professore universitario e, senza considerare la clinica, pago 22.500 euro di tasse al mese” – spiega il professore Giovanni De Luca.

Una clinica con 31 posti letto guidata da un medico del posto al centro di controlli da parte dei Nas. Il medico è Giovanni De Luca che ammette: “Sì, mi chiamano “santone” ma perché curo la gente anche gratis. Ho tre specializzazioni, sono professore universitario e, senza considerare la clinica, pago 22.500 euro di tasse al mese”. Intorno al medico una vera corte della disperazione: giovani, anziani e disabili, colpiti da malattie oscure, gravi o congenite, spesso accompagnati dai familiari. Una madre racconta: “Mi chiamo Anna Carta, sono maestra a Modica, vengo dalla Sicilia per la seconda volta. Mio figlio ha 24 anni e non ha diagnosi. È possibile che sia stato danneggiato da un vaccino anti epatite. Da 13 anni è costretto su una sedie a rotelle. Ma con il professore dovrebbe riprovare a camminare”. De Luca li riceve in uno studio che sembra un santuario. Sullo sfondo le foto di padre Pio e i grani del rosario. La clinica Floria di Mignano Montelungo: “I carabinieri hanno perquisito tutti i locali in cui viene preparato il gel piastrinico, un cocktail di plasma arricchito che serve a stimolare le cellule staminali già presenti nell’organismo” afferma il biologo Pasquale Manica. I pazienti arrivano da tutt’Italia: “Una o due, in media, le iniezioni a settimana. Nel verbale dei Nas si legge che frequenza e numero delle somministrazioni di Prp sono effettuate in base a una valutazione empirica in quanto non vengono eseguiti controlli di qualità (numero di piastrine presenti nel concentrato, dosaggio dei fattori di crescita). La valutazione si basa esclusivamente su dati clinici valutati paziente per paziente. La clinica ha una convenzione con l’azienda ospedaliera di Caserta, stipulata nel settembre del 2011 e prevede che la casa di cura possa utilizzare il gel piastrinico che stimola i fattori di crescita ed è prodotto da noi all’interno della struttura e quindi far ricorso alla medicina rigenerativa ma solo per alcune classiche indicazioni.

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